Last Updated on 17 Giugno 2017 by Micaela

Ma proprio a me?!
Proprio a me: secchiona sin dalla scuola materna, instancabile divoratrice di libri, studentessa che cercava sempre di mettersi alla prova e che cercava di superare sempre i limiti… no, dico, proprio a me doveva capitare una figlia sfaticata!?
Proprio a me, che mi sono inventata di lavorare per 3 anni di seguito in una biblioteca per poter stare a contatto con i miei libri preferiti e leggerne di nuovi, che la curiosità mi spinge anche a non farmi i cavoli miei anche quando dovrei… che aprivo il diario e svolgevo i compiti senza che i miei me lo dicessero duecentomilioni di volte, senza costringerli a trovare una strategia diversa ogni volta (si sono mai resi conto della botta di sedere che hanno avuto!? … non credo!)?
Proprio a me?

Miriam non ha mai fatto i salti di gioia nel fare i compiti, come molti studenti, del resto, e questo non mi preoccupa più di tanto. Quel che invece mi preoccupa è che non ha mai visto con curiosità i libri di lettura, per lei stanno lì ad aspettare che qualcun altro glieli legga, non è mai stata uno spirito intraprendente che si butta in nuove sfide, nè tantomeno in quella di leggersi una storia da sola.
Lei è la bimba timorosa, che ha paura dell’ignoto e delle sabbie mobili, quindi preferisce rimanere sul terreno stabile e sicuro del conosciuto, senza spingersi più in là.
Questo non significa che legge storie a lei già note o libri che ormai conosce a memoria perchè letti da me mille volte, no, nemmeno quelli. Lei non legge a prescindere.

avvicinare bimbi alla lettura

La litania del: “Miriam, leggi?”

Ha cominciato finalmente a leggere da sola già da diversi mesi, spronata dalle maestre, da me, dal fatto che vedeva le sue amichette già belle spedite, ma non riesce a superare l’ostacolo della “lentezza”, non riesce a trovare il gusto e lo vede solo come un compito da svolgere e basta. Non ha il piacere della lettura. Per lei è una noia, un obbligo.
Devo svoltare in qualche modo, non so in quale modo, ma devo trovarlo.

Ogni giorno devo essere io a ricordarle di leggere qualcosa, qualsiasi cosa, non mi importa se è il libro dei compiti delle vacanze, il giornalino di fumetti, la mia lista della spesa o l’etichetta dello shampoo, a me basta che mantenga l’esercizio e che migliori.

Eppure l’esempio ce l’ha in casa. Ce l’ha eccome! E allora che posso fare?

Si tratta forse già di spirito di ribellione nei miei confronti?! Della serie: mia mamma fa così e io non voglio essere come lei!? Non si dovrebbe aspettare un po’ prima di arrivare a questo?

Strategie per avvicinarla alla lettura adottate finora

Ho provato ad applicare diverse strategie e diversi approcci:

  • Il tabellone delle attività del “non mi va”: funziona con tutto, tranne che con la lettura
  • siamo andate in libreria insieme con la scusa che dovevo comprarmi un po’ di libri da leggere in vacanza, come ogni anno, senza chiederle di fare altrettanto. Lei alla fine se ne voleva uscire con una pila infinita di album da colorare, stickers e giochini vari. Neanche un libro di lettura, nemmeno uno che fosse uno. Ero quasi disposta ad accettare anche un giornaletto tipo “cioè”… pensa un po’! (esiste ancora cioè?)
  • Le ho promesso il mondo intero: “Se leggi, facciamo questo…”, “Se leggi, facciamo quello…” e ogni volta, mantenevo la promessa. Ma questo non la spingeva più di tanto, anzi, dopo un po’ ho smesso, perchè la lettura di per se è già il premio, non quello che viene dopo
  • Ho provato a dare a vedere che non mi interessa nulla di quello che fa, ho lasciato trascorrere giorni interi, anche una settimana, senza proferire parola in merito, pensando che, da una parte magari aveva bisogno di staccare completamente e liberare la mente e giocare e basta, dall’altra sperando che poi qualcosa scattasse in lei in maniera autonoma nel riprendere in mano un qualsiasi libro o albo illustrato o vattalappesca cosa. Niente. Secondo me, se non avessi interrotto questo periodo aborigeno, sarebbe ritornata all’era del neolitico a parlare a gesti
  • Ho provato a parlarle, a spiegarle l’importanza della lettura, l’importanza di superare questo piccolo ostacolo… ma ovviamente, quello che dice mamma è già: “Ma che ne sai tu?!”
  • L’ho aiutata io, il papà, ho coinvolto i nonni, la tata… niente, nessuno riesce a trovare la chiave per sbloccarla, per farla interessare.
  • Ho preso, indipendentemente dai compiti di scuola, libri di diversi generi, con caratteri facilmente leggibili, con storie a lei appetibili, glieli ho proposti con il massimo dell’entusiasmo possibile… e indovinate? Stanno lì a prendere polvere. Lei li ha visti, me li ha ridati e mi ha chiesto: “Me li leggi?!”. Gliene ho cominciato a leggere uno, breve, ma comunque adatto alla sua età, una ventina di paginette scorrevolissime con immagini… ad un certo punto ho interrotto la mia lettura, con una scusa qualunque, sperando che lei si appassionasse alla storia e volesse sapere come andava a finire,continuando da sola, ma niente, ha lasciato il segnalibro fermo lì.

Che altro mi rimane di fare? Che altre tecniche avanzate ci sono per avvicinare i bimbi alla lettura?

I miei dubbi

Mollo la presa? Continuo? E se sì, come?
Aspetto che sia lei a maturare? Magari non è il momento giusto? Forse dovrei stimolarla in altro modo?

Aiuto. Le stanno crescendo le orecchie!

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