Last Updated on 6 Dicembre 2018 by Micaela

Ore 13.00.
Ciglio della strada di Ostia. Io con tutti e 3 i bambini. Da sola. E con 2 borse, un asciugamano sulla spalla e una bottiglia d’acqua.
Stiamo allegramente rientrando da una mattinata di mare, tutti contenti e un po’ stanchi e accaldati. Ero fiera di esser riuscita, per la prima volta, a portare da sola al mare tutti e tre, superando tutte le mie ansie e le mie paure e cercando di organizzarmi al meglio!

al mare con tre bambini
Ad un certo punto, mentre Miriam sta per salire in auto, comincia a vomitare… non si sentiva un granchè dalla mattina appena sveglia, si vede che sto virus intestinale che sta girando, ha colpito ancora, ma non è questo il punto.

Allora io ho cominciato a sentirmi un filo nel panico: avevo aperto l’auto per farla rinfrescare, Melania e Massimo erano rimasti immobili sempre sul ciglio della strada, io ho mollato le borse e l’asciugamano a terra per soccorrere Miriam che continuava…
Ad un certo punto, con la coda dell’occhio, vedo che si avvicina una figura femminile e penso: “Vedi, qualcuno lassù si è accorto di me e mi sta mandando soccorsi!”.
La signora in questione mi si avvicina (sempre mentre reggo la fronte a Miriam) e mi chiede con fare sereno: “Sta uscendo o è appena arrivata?”
No, aspetta… ma ho capito bene?!
Mi giro per guardarla in faccia e, sempre tenendo la fronte a Miriam che nel frattempo continuava, le faccio: “Sta vomitando!”
E lei, di rimando: “Sì, ma dopo va via o rimane?”
No, ma allora è de coccio!
Ero nella confusione e nell’incredulità più grandi: possibile che in una situazione del genere questa tipa qua incalzasse così tanto senza neanche rendersi conto della difficoltà in cui mi trovavo in quel momento, con altri due bambini sul ciglio della strada e tutto il resto e pensa solamente al suo stramaledetto parcheggio dell’auto??
Cerco di mantenere la calma, anche perchè non mi va di dare in escandescenza davanti a loro tre, quindi non riesco granchè ad argomentare: “Devo prima pulire e sistemare tutto!”
E di nuovo lei: “Sì, ma quando avrà sistemato, va via o rimane?” Era addirittura irritata. Pensa un po’!
E io ero sempre più incredula: “Dopo vado via. Ma ci vorrà un bel po’!”.
E neanche un accenno al più banale: “Ma ha bisogno di una mano?”, niente.

Cinismo, indifferenza, distacco, dispatia, egoismo.
E, cara la mia signora indispettita, avrai anche tu bisogno di aiuto prima o poi… e forse allora, soltanto allora, capirai cosa significa vivere nell’indifferenza.

In che mondo siamo finiti?

Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è.

2 pensiero su “Della indifferenza in cui siamo sprofondati”
  1. Una schizzatina di vomito addosso alla tipa male non ci stava…
    No, dai, Mi è venuta spontanea la battutaccia.
    Però hai ragione, è capitato diverse volte anche a me di trovarmi in difficoltà mentre ero sola con le due bimbe e rimango basita ogni volta che mi capita anche solo di leggere di queste situazioni.
    A te invece tanti complimenti perchè queste sono piccole conquiste.. il fatto di portarli fuori da sola al mare. E riuscirci e ipotizzare di poterlo rifare.. beh.. quella è una gran vittoria!!! 🙂
    Ciao

    1. E’ il suggerimento che mi ha dato anche mia sorella, sai!? 😀
      Grazie per i complimenti… ma a volte, la realtà riesce a sorprenderti non soltanto negativamente.

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