Last Updated on 2 Settembre 2017 by Micaela

L’anno nuovo ci ha portato nuove consapevolezze. Almeno a me. E nuove sfide. Immediatamente.

Massimo (a febbraio compirà 4 anni) ha manifestato, nel corso delle ultimissime settimane, un problema di balbuzie, che è andato man mano peggiorando col passare dei giorni. Per “peggiorare“, intendo proprio: diventare davvero un problema grosso, soprattutto per lui, che vedo si innervosisce ancora di più e si ingolfa letteralmente, rendendo le cose sempre più difficili.

Mi sono accorta che il bimbo già lo avvertiva come un disagio, come un vero ostacolo, quindi, non essendo riusciti da soli a risolvere la cosa, siamo tornati dalla nostra logopedista di fiducia, quella che ha già tenuto in cura Miriam, risolvendole brillantemente tutte le lacune linguistiche.

Non vi sto a dire il mio senso di frustrazione e di preoccupazione. Anzi, no. Ve lo dico. Che altrimenti che ci sto a fare qui a scrivere?!
Ecco. Frustrazione perchè per la seconda volta mi sono ritrovata incapace di saper aiutare uno dei miei figli. Una sorta di ammissione di colpevolezza, perchè, si sa, quando qualcosa va storto o non va esattamente come dovrebbe andare, le prime a metterci sul banco degli imputati siamo noi stesse, le mamme. E non lo dico con ironia, stavolta è vero. Sono io stessa che mi ci sono messa e poi spiego bene anche perchè.
Preoccupazione perchè, dopo quanto era già successo per Miriam, ero particolarmente sensibile all’argomento “linguaggio”, quindi al primo campanello d’allarme, invece di far correre, mi sono messa subito sul piede di guerra.

Così. Abbiamo già intrapreso un nuovo percorso dalla logopedista. Un nuovo cammino. Una nuova piccola-grande sfida che vede come protagonista Massimo.

Ho parlato parecchio con la dottoressa, una signora elegante, professionale, ma anche tanto dolce e comprensiva.
Si è resa conto che il bimbo, a differenza di Miriam, ce le ha un po’ tutte vinte, soprattutto da me. Anzi, quasi solo da me.
E l’ho dovuto ammettere: “Mentre con le bimbe ero e sono molto più rigida, con lui… proprio… insomma…
Capisco, signora, ma le regole devono valere per tutti. Per le grandi e per lui. Anche lui ora è grande.
Sì, ma…  ecco, vede…” (quasi comincio a balbettare anche io in preda all’imbarazzo e ai sensi di colpa, come quando a scuola l’insegnante becca l’alunno completamente impreparato!)
Sì, sì, certo, capisco, ma niente ma: poche regole e rispettate da tutti. Perchè vede, signora, l’assenza di regole, l’assenza di no, maggiormente poi quando per gli altri figli in famiglia invece ci sono, potrebbe essere avvertita dal bambino come una trascuratezza da parte dei genitori nei suoi confronti, come una mancanza di attenzioni e di affetto, una sorta di <<a mamma non importa di me!>>, senza poi considerare il fatto che questo non instilla in lui sicurezze.

Sbam! Bella tegolata in testa! 
Ho ricevuto un bello schiaffone morale in pieno volto. Non ci avevo mai pensato. Credevo di fare bene, o meglio, presa da tante giustificazioni, credevo di essere sulla strada giusta: facevo la mamma comprensiva, tenera, accondiscendente, amichevole… sbagliato.
E niente. Ho sbagliato. 
Ora le regole valgono al 100% anche per lui.
La giustificazione: “Sì, vabbè, ma lui è piccolo!” che ho sempre portato avanti, ora non deve valere più.

Ma quando è cresciuto così tanto da esser considerato “grande”?! Non me ne sono accorta. O meglio, è stata la dottoressa ad impormi di vedere i fatti: Massimo sta crescendo.
Sta crescendo.
Sta crescendo. (Fatemelo ripetere, che mi fa bene!)

la balbuzie
E non lo aiuto se continuo con questo mio atteggiamento da mamma chioccia iperprotettiva, permissiva e mollacciona.
Il bimbo è carico di nervosismo e insicurezze. Per questo balbetta.

Non c’è familiarità di questo disturbo, non ci sono stati traumi psicologici nel frattempo che possano giustificare l’insorgenza della balbuzie, nessun cambio di routine, il rapporto con il papà è ottimo, tra l’altro è peggiorata notevolmente durante il periodo delle vacanze natalizie, quindi nemmeno la scuola c’entra. Insomma, è solo un fatto di insicurezza che ha il bambino e che lui stesso avverte forte e chiara.

Basta. Pensavo di fare bene, ma ora si cambia registro. E speriamo di farcela anche stavolta.

5 pensiero su “Credevo di fare bene. Nuova sfida: la balbuzie”
  1. Carissima
    Come spesso scrivi anche tu, noi mamme non siamo perfette. Facciamo errori, proviamo a correggerli, ce la mettiamo tutta consumando fino all’ultimo briciolo di energia. È questo che ci rende delle buone mamme, comunque! Sei stata in gamba ad allarmarti immediatamente per la problematica riscontrata, ti stai mettendo in discussione per quanto da parte tua può averla favorita, sei sulla buona strada!
    E te lo dice una mamma che ha impiegato tre anni (non tre settimane o tre mesi, TRE ANNI! ) a capire che un problema della mia prima figlia (che oggi ha otto anni e) aveva bisogno di un supporto psicologico. Ora che ho intrapreso questa strada, mi chiedo come è possibile che io abbia lasciato passare tutto questo tempo prima di intervenire, mi chiedo se il problema riusciremo mai a superarlo, e se lascerà dei segni nel futuro di mia figlia…ma nonostante tutto quando lei mi abbraccia so che per lei SONO LA MAMMA MIGLIORE DEL MONDO! Così è col tuo piccolo…

    1. Grazie, Arianna. Grazie davvero tanto per queste tue bellissime parole. Si legge da esse che sei una donna forte e sono convinta che anche voi riuscirete a superare insieme le difficoltà.

  2. Cara Micaela, da tanto tempo ti leggo e ti seguo… sorridendo a molte tue considerazione e prendendo spunto dalle tue ricette…
    Ma quando ho letto questo tuo ultimo post… il mio cuore ha sussultato… non sono sola ad affrontare in questo periodo il problema del balbettio. Il mio bimbo (figlio unico purtroppo) ha compiuto 4 anni e da un anno abbondante balbetta… All’inizio no, ma ora anche lui sta prendendo coscienza di questa sua difficoltà. Noi su indicazione del pediatra ci siamo rivolti ad una psicologa. Settimana prossima avremo il secondo colloquio con lei come genitori.
    Forse hai fatto meglio tu a partire dalla figura della logopedista…
    Comunque di fronte al mio bimbo che balbetta, ogni volta il mio cuore ha una stretta e mi sembra di trattenere io stessa il respiro…
    Tienimi aggiornata se vuoi… E grazie per la tua condivisione! Silvia

  3. Carissima Silvia,
    Sembra sia un problema frequente la balbizie nei bimbi a questa età, le cause possono essere tante e tutte diverse, difficile per me dire se sia meglio andare da uno psicologo o da un logopedista… spero in ogni caso che entrambe riusciamo a risolvere questo momentaneo malessere dei nostri piccoli… io ti terrò sicuramente aggiornata, ma tu fai altrettanto con me, eh! Ci conto!

  4. MI aggiungo alla lista dei genitori con tale problematica… mio figlio ha quasi quattro anni e balbetta in modo evidente ormai da un anno… Voi mamme avete risolto il problema? avete consigli al riguardo ? credo sia un problema di insicurezza e paura nell’esprimere le proprie idee in quanto ci si sente giudicati da chi ci ascolta e quindi il linguaggio si inceppa… penso che i genitori in questo possano essere decisivi… ma trovare la strada giusta è difficilissimo.

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