Last Updated on 11 Febbraio 2020 by Micaela

Appena terminata di vedere la seconda stagione della serie tv Jessica Jones, sempre targata Marvel e mi sento di dire… “CAVOLI!”.

Una storia che parte molto lentamente

Diciamo che parte lentamente, molto lentamente, forse troppo lentamente, tanto che alla terza puntata faticavo ad andare avanti, ma poi… poi è un saliscendi di emozioni e colpi di scena.

Innanzitutto questa seconda stagione spiega bene come Jessica si sia ritrovata questi superpoteri, è lei stessa ad indagare su quanto le è accaduto al momento dell’incidente, in cui ha perso tutta la sua famiglia, e da lì scopre tanti scheletri ben nascosti nell’armadio, scheletri ingombranti, pericolosi e decisamente più potenti di lei.

Il suo personaggio trova una collocazione perfetta e finalmente si capiscono bene le sue caratteristiche: cinismo, malinconia, trasandatezza. Tutto ha una radice, tutto ha una spiegazione e qui, finalmente, si capisce.

Una serie televisiva in cui i personaggi più importanti sono tutti femminili: Jessica per prima, ma anche la sua migliore amica, nonchè sorella adottiva, Trish e anche l’avvocato di grido di New York (iniziata a vedere nella serie Iron Fist), che si ritrova anche lei in un casino non indifferente.
Tutte donne forti, determinate e ciascuna con un lato oscuro e pericoloso.

Jessica Jones non vuole i poteri e li rinnega

Jessica non vuole i suoi poteri, non li ha mai chiesti e non vorrebbe nemmeno usarli.
Chiunque farebbe carte false per poterli avere, si sottoporrebbe a interventi chirurgici pericolosi mq lei no, li detesta.
Jessica vorrebbe una vita normale, con una famiglia normale, in una casa normale. Invece si ritrova in una topaia di New York, a bazzicare i quartieri più malfamati e a vedersela con i personaggi più improbabili, impossibilitata ad avere un minimo di relazioni sociali sincere e autentiche. Tutto viene consumato senza dare importanza, tutto viene bruciato in pochi istanti.

“Se dici che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, giuro che ti uccido!” (Jessica Jones)

Una supereoina alle prese con la dipendenza da alcol. Una supereoina che non ha nulla a che vedere con Wonder Woman o Supergirl. Lei non vuole essere paladina della giustizia, lei non vuole alzarsi a giudicare e sentenziare, lei vuole vivere la sua vita, ma non può.

E chi non ha un rapporto tormentato con la propria madre?

Mentre nella prima stagione la vediamo sicura di se’ e decisa ad andare avanti, tanto che con grande forza riesce a sbarazzarsi di quello che era il suo carnefice, ora la vediamo tentennare, la vediamo indecisa sul da farsi, fragile. Lei che ha sempre un piano infallibile, si ritrova ad improvvisare e a vedere come va. E non va bene, per una come lei, non va affatto bene.

Riemergono ricordi e pensieri, emozioni legate al passato, legate al rapporto conflittuale che aveva con la madre naturale (quale rapporto madre-figlia non è conflittuale?!), riaffiorano momenti falsati da una memoria che è stata alterata da esperimenti e da racconti non veri.
Insomma, un bell’intrico di vicende, che fanno spuntare personaggi inquietanti, non ultimo, proprio Kilgrave, che ritorna prepotentemente nella sua testa.

Per capire bene questo interessante e affascinante personaggio, bisogna assolutamente vedere la seconda stagione di Jessica Jones. Resistete fino alla quarta puntata e poi non vi scollerete più. Garantito.

Ovviamente, è una serie assolutamente da non guardare con i bambini.

Una curiosità

Aguzzate la vista e vedrete anche qui Stan Lee.

Una notizia: è stata confermata la terza stagione di Jessica Jones: confermato l’intero cast e la sceneggiatrice, quindi possiamo stare sereni che la storia avrà la sua continuità e i suoi intrecci. Del resto, ci sono un paio di questioni che sono rimaste appese con la seconda stagione, vedremo se verranno dipanate con la terza.
Sul “quando” verrà messa in onda, non saprei rispondere. Ho letto in giro che c’è chi dice che entro i 2019 potremo rivedere Jessica… aspetteremo.

Jessica Jones è su Netflix.

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