Last Updated on 17 Giugno 2017 by Micaela

Suonati i 40 anni, ho deciso di eseguire una mammografia.
Sì, lo so che avrei dovuto farlo anche prima, ma in queste faccende su me stessa, tengo molto un comportamento “struzzo-like“: se non conosco, il problema non c’è. E non c’è niente di più sbagliato, deleterio e stupido. Lo so, ma se vuoi ripetermelo, fai bene!

Sono una fifona cronica, detesto la categoria medici, non perchè non ne abbia fiducia, anzi, ripongo in loro il Sapere vero, ma perchè ho una repulsione a pelle. Comincio a sudare freddo quando vedo un camice bianco, un ago, oppure quando avverto quel classico odore di disinfettante tipico degli ambienti ospedalieri.
Proprio non lo tollero. Ritorno la bambina che doveva essere rincorsa per tutto l’ambulatorio al momento dei vaccini, la bambina a cui si doveva promettere il mondo intero per fare delle iniezioni di antibiotici.

Gli anni avanzano e se prima potevo permettermi di non badare a certe cose, adesso ho il dovere di prendermi cura di me stessa, non soltanto per me, ma per i miei figli, per la mia famiglia.
So fin troppo bene cosa significa vedere qualcuno che ami stare male. Molto male. E so fin troppo bene cosa significa convivere con quell’idea subdola e stronza che non ti abbandona mai: “E se si fosse preso in tempo? E se si fosse controllato prima, invece di fare il gradasso?“… Troppi “se” che rimangono sospesi nell’aria e a cui nessuno potrà mai rispondere.
Troppi rimpianti e troppa vita non vissuta insieme.
Troppe persone lasciate così, con occhi e cuore gonfio ancora di rabbia.

mammografia-controllo

Oltre tutto questo, la vita ti mette davanti anche altri campanelli d’allarme. La vita ti ricorda che non sei invincibile, che non sei onnipotente, anche se ti ci senti e tanto.
La vita ti colpisce quando abbassi le difese.
La vita è spietata e quando dai per scontato persone e legami, è capace di minacciarti di strapparti tutto in un soffio e tu non puoi fare niente, se non prenderne consapevolezza e tremare, e aggrapparti ad ogni speranza, ad ogni pensiero positivo, ad ogni preghiera e vivere.
Vivere forte. Vivere ad alta voce. Vivere a testa e occhi rivolti verso il cielo. Vivere stringendo la mano di chi ti sta accanto. Vivere a colori. Vivere ballando fino a che ti fanno male i piedi e dici basta, ma poi ricominci dopo due minuti. Vivere.

mammografia-bilaterale

Così sono andata a fare la mammografia, vincendo le mie paure, la mia ansia infantile e l’ho fatto grazie ad una sola persona, altrimenti, chissà quanto altro avrei aspettato…
Ed ho scoperto che non è fastidiosa per niente, non fa male affatto. Se lo dico io, potete credermi.
Non fa male, anzi, fa solo bene.

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