Last Updated on 13 Febbraio 2018 by Micaela

E’ risaputo che noi donne non riusciamo a fare gruppo tra noi, emergono sempre voglie di primeggiare, di spiccare, di sovrastare le altre.
Emergono invidie, dissapori, pettegolezzi.
Del resto, è nella nostra natura quella di preservare ciò che è nostro, ciò che sentiamo ci appartenga più di ogni altra cosa: un’altra donna viene istintivamente vista come una nemica, come una potenziale rivale.
Quasi mai viene vista come una complice, come una compagna.

Sempre pronte a guardare ciò che ha l’altra e che noi non abbiamo

Dinamiche che confermano quanto io sto dicendo le abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: chi non spettegola in un sottogruppo whatsup dell’altra mamma che non c’è? Chi non sparla della tipa vista nello spogliatoio in palestra: “Eh, ma se la vedi nuda, è piena di cellulite, eh!”, chi non cerca di farsi valere con questi mezzucci.
Ci cadiamo tutte prima o poi.
E se sei bella, siamo noi le prime a giudicarti una stupida.
E se sei brutta, siamo noi le prime a giudicarti una tipa simpatica, ma una sfigata.
Sì, esattamente come era al liceo, non è che sia cambiato poi molto. Ammettiamolo!
Ma non è solo un fatto di estetica. E’ un fatto che guardiamo l’erba del vicino e ci costruiamo castelli in aria, ritenendo che vada sempre meglio a loro e a noi stesse no. Lei è ricca, quella ha il marito figo, quell’altra ha fatto una carriera da paura, quella lì è sempre presente con i figli… e noi che arranchiamo, ci guardiamo in uno specchio che distorce le immagini e i fotogrammi di quel film mentale che ci stiamo proiettando dentro.
Anche alle migliori tra noi succede. E’ una cosa naturalissima. E’ dentro quella combinazione di cromosomi. C’è poco da fare.

Poi qualcosa spezza questo vortice malsano

Poi accade qualcosa che ci risveglia da questo loop, un qualcosa che inceppa il meccanismo e ci fa vedere le cose per come sono, come se una secchiata d’acqua ghiacciata in pieno volto ci riporti alla realtà e ci chiediamo: “Ma che cazzo sto dicendo?”.
Generalmente questo tipo di eventi sono di quelli catastrofici, quelli che ti fanno rimettere in fila le priorità, quelli che ti scuotono le corde interiori fino ai brividi e forse fino al panico.

Avete presente la serie tv Little Big Lies?
Ecco, quel manipolo di donne, erano quasi tutte l’una contro l’altra, e tutte avevano più di un valido motivo per esserlo: chi aveva rubato il marito ad una, chi aveva una carriera strepitosa ed era immersa nel lusso sfrenato, chi aveva il marito più bono del mondo, chi è bella da togliere il fiato, chi ha una vita sessuale invidiabile… insomma, tutte ce l’hanno in qualche modo con l’altra.
Poi accade qualcosa che le sconvolge, che mette a repentaglio la vita di una di loro, anzi, di più di una di loro, e finalmente riescono a fare squadra.
La sorellanza.
E’ uscita finalmente fuori. E’ stata come un fiume in piena. E’ stata inesorabile, irrefrenabile, potente, spaventosa.
E’ stata di una forza inaudita e sconvolgente.

Mai avrei immaginato una cosa del genere. Mai.

La forza della sorellanza

Eppure, riflettendoci su, è così. E’ esattamente così.
Finchè si tratta di sciocchezze, di insulse iniquità della vita, siamo le numero uno ad essere le nemiche di noi stesse. Riusciamo a fare dei casini, che la metà basta.
Ma quando c’è bisogno di fare quadrato attorno ad una di noi, allora, quelle che sono le vere amiche, lo fanno. E ci riescono alla grande. E diventano imbattibili.

Io lo so. E lo so perchè lo vedo tutti i giorni. Non chiedetemi dove e come, è un segreto… tra matte.
E voi? Ce l’avete il vostro quadrato?
Chi vi difenderebbe fino alla fine? Chi vi aiuterebbe, nonostante tutto e tutti?

Raccontatemi episodi di sorellanza positiva. Ne abbiamo tutte bisogno.

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