Last Updated on 14 Luglio 2017 by Micaela

Jamie Oliver, chef, scrittore e conduttore televisivo britannico, ha dichiarato guerra al junk food soprattutto nelle nuove generazioni, che in molti paesi occidentali non hanno idea di cosa sia una corretta alimentazione.
La diffusione di quello che, in gergo, si chiama il junk food (cibo spazzatura), sta aumentando i rischi di salute, soprattutto per i giovani: obesità, disturbi alimentari, problemi gravi che in casi estremi portano alla morte.
Lo Chef Oliver punta sulla diffusione di una corretta educazione alimentare sin da quando si va a scuola, ha pubblicato diversi libri trattando questo argomento ed ha partecipato anche all’Expo di Milano proprio come ambasciatore del messaggio “junk food = junk kids”.

Junk food = Junk kids

JamieOliver junk food
copyright foodvibration

E non è il solo che ha avuto questa intuizione: sono molte, almeno in Italia, le scuole che portano avanti progetti con queste finalità, a scuola delle mie figlie (sto parlando di scuola primaria) sono state tenute lezioni con il chiaro scopo di insegnare ai bambini l’importanza di ciò che si mangia e di fare attenzione a dosi, nutrienti, preparazioni, materie prime.
Da sempre nel programma scolastico di Scienze dei primi anni della scuola primaria si lascia ampio spazio a questo argomento, facendo anche laboratori interessanti di panificazione, germogliazione del grano, esistenza di diverse farine, produzione dell’olio, etc.

Ce lo doveva venire a dire un britannico, proveniente dalla terra della cucina tutto fritto e burroso che si deve fare così?
La nostra dieta mediterranea, la qualità dei nostri prodotti, la vicinanza a qualsiasi prelibatezza culinaria, la nostra cultura, la nostra tradizione italiana in cucina è invidiabile, ma la stiamo lentamente perdendo di vista, per svariati motivi, non ultimo il fatto che spesso fa comodo prendere prodotti già pronti, senza comprare cibi freschi e di stagione.
Si può prendere questa deriva senza neanche accorgersene.

Ma non è questo il punto. Il punto è che a volte esistono bambini che non hanno mai visto un ciuffo di spinaci come è fatto, e anzi, crede che cresca sottoforma di cubetti ghiacciati!
Quindi sì, l’educazione alimentare è alla base della risoluzione del problema, su questo lo Chef Oliver ci ha preso in pieno.

Per junk food si intende una accozzaglia di condimenti, modalità di cottura, sbilanciamento di valori nutrizionali che fanno sì che il nostro organismo diventi una pattumiera che ingurgita questo tipo di cibi.
Va benissimo andare a farsi un hamburgher di tanto in tanto, noi adoriamo quel momento e lo facciamo, ma la cosa importante che i miei bimbi sanno è che quella non è la regola, quello è lo strappo… e anche questi momenti eccezionali ci devono essere.

Non vanno demonizzati merendine, piatti pronti e patatine fritte, assolutamente no, tutto questo semplifica la vita di noi mamme e secondo me non sono neanche il male assoluto, abbiamo facoltà cognitive tali da saper integrare nella dieta dei nostri figli tutto il restante, senza causare danni irreversibili, nel senso che nel giro delle mie amicizie (e sono tante), non ho visto nemmeno una mamma che rimpinza di maionese e french fries i propri figli tutti i santi giorni, o nella cui casa si pasteggia con bevande differenti dall’acqua.

Sì, in America il problema esiste ed è grave, in Italia, dato che le nostre buone abitudini noi siamo bravissimi a dimenticarle e rinnegarle volentieri, è bene che ce lo vieni a ricordare, caro chef, non si sa mai!

Articolo scritto in collaborazione con FACI, agenzia di traduzione tecniche di alta qualità.

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