Last Updated on 15 Luglio 2017 by Micaela

Alla scuola primaria delle bimbe si organizzano tante belle cose: si parte dalla settimana del libro, si arriva alla settimana della Scienza, passando per il giorno della Memoria, la giornata di giardinaggio con i genitori e tante altre iniziative lodevoli e interessanti, volte, non soltanto all’approfondimento, ma a cementificare il rapporto tra la scuola e le famiglie, quell’importante cooperazione che se non si installa, abbiamo fallito tutti!

Ecco, ora siamo al termine della settimana della Scienza.

Sono stati coinvolti i genitori chiedendo loro di intervenire con una lezione in classe, in base alle proprie competenze ed interessi.
Ci sono stati papà che hanno costruito razzi, mamme che hanno spiegato l’archeologia, o che hanno introdotto i bambini delle classi più grandi alla ricerca al microscopio…
Direi che molti degli argomenti portati alla riunione di briefing per la pianificazione degli interventi erano talmente interessanti e curiosi, che sarebbe piaciuto assistere anche a me!

settimana della scienza genitori a scuola

Settimana della Scienza => Marco maestro di informatica

Marco, da grande appassionato di informatica, smanettone e assemblatore di pc, il risolutore di qualsiasi problema informatico in casa, e non solo, sempre aggiornato sia per professione, ma soprattutto per passione, si è offerto per svolgere una piccola lezione di informatica alle classi che frequentano Miriam e Melania (ovvero seconda e prima elementare).
Più che di programmazione vera e propria, che è prematura in quelle classi, ha portato con se’ pezzi del computer: un hard disk, una scheda grafica, un pezzo di questo e uno di quello, facendo vedere ai bambini con i propri occhi cosa c’è dentro ad un computer.
Un pc non funziona per chissà quale magia: è l’insieme di quei pezzi, con le giuste connessioni che rende il tutto utilizzabile, altrimenti avremmo davanti solo uno schermo spento, inutile!
Ha spiegato loro i nomi esatti di quegli aggeggi (che io continuo ad ignorare, proprio non mi entrano in testa), e poi ha spiegato cosa sia la memoria, come funziona e come è organizzata.
Il tutto l’ha reso fruibile a dei bambini così piccoli i quali l’hanno seguito più di quanto lui stesso si aspettasse. Ciò l’ha notato dalle domande che gli sottoponevano, dalle osservazioni che facevano, dall’interesse che traspariva dai loro occhioni sgranati.

I piccolini li ha incuriositi facendoli giocare con Paint, i grandicelli li ha interessati chiedendo loro di ricordare i nomi inglesi dei pezzi.

E’ uscito dalla scuola gasatissimo: era felice di aver trascorso una mezza mattinata in mezzo ai bambini. Ha potuto, non solo osservare le figlie da vicino in un ambiente a noi “lontano”, ma si è veramente sentito parte di qualcosa di bello.

Inutile dirvi dell’orgoglio e dell’emozione grande che hanno provato Miriam e Melania.

Ah, quanto avrei voluto essere un moscerino per assistere a tutto questo anche io!

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