Last Updated on 13 Luglio 2018 by Micaela

Oggi parliamo di un tema delicato: allattamento artificiale.
Mi è arrivata una richiesta da una mia amica, grande “allattona“, che ora, giunta al terzo figlio, si trova alle prese con il latte artificiale, per la prima volta, e si trova un po’ smarrita, ha bisogno di qualche dritta per organizzarsi al meglio senza perdere tempo e per sfruttare l’esperienza di chi, come me, invece, si è trovata a ricorrere al latte artificiale dopo pochissimi mesi di allattamento.
E a che servono sennò le amiche!?!?

Premessa: non c’è nulla di male nel ricorrere a questo alimento e non si è affatto delle madri snaturate e degeneri se ciò accade, per qualsiasi motivo la natura o la vostra testa abbia deciso. Quindi nessuna giustificazione da dare agli occhi di chicchessia, e soprattutto, ai vostri occhi!

Per la mia esperienza, e anche a quanto mi ha detto il mio fidato pediatra, i latti artificiali sono più o meno tutti uguali, cambia di poco la composizione e forse il sapore, ma di base sono tutti uguali.
A meno che non si abbiano delle particolari esigenze da sopperire (so che ci sono dei latti un po’ più densi da dare ai bimbi che soffrono di reflusso), tutto sta a capire quale sia il latte che preferisce il bimbo, quindi si comincia con una marca, quella che ci dà più fiducia e si vede come reagisce il piccolino.

Insomma, fatevi sì consigliare dal pediatra, ma sappiate che se ne ascoltate più di uno, vi nomineranno tutte marche differenti… quindi affidatevi alla vostra intuizione, come sempre!

Dipende dal bambino, come sempre

E poi.
Ci sono bimbi più voraci e affamati, che tracannano qualsiasi latte gli venga somministrato.
Ci sono bimbi più schizzinosi e lenti, che hanno bisogno di fare la poppata a più riprese.
Ci sono bimbi, poi, come il mio Massimo, che invece hanno bisogno del biberon giusto, perchè il latte va più che bene, è la tettarella che fa la differenza!
Insomma, ci sono un po’ di combinazioni da fare e da capire… ma poi, fila tutto liscio!

latte artificiale

Un unico importante consiglio è quello di attenersi scrupolosamente alle istruzioni scritte sulla confezione del latte scelto.

Allattamento artificiale: qualche trucco

Detto questo, qui voglio elencare giusto qualche dritta che ho adottato io, più che altro, di tipo organizzativo e pratico, soprattutto per quando si va fuori casa.

  1. Se si deve uscire per diverse ore e si prevede di fare la poppata fuori casa, far bollire dell’acqua e riporla in un thermos(*), in modo tale che rimanga calda al momento della poppata stessa. Se è troppo calda, consiglio di portare anche una bottiglina di acqua minerale a temperatura ambiente, in modo da miscelarla a dovere durante la preparazione del latte.
  2. Il consiglio al punto (1) fa sì che non si debba avere la necessità di dover riscaldare l’acqua nel posto dove si deve andare e si è abbastanza autonomi, anche se ci si trovasse in un posto sperduto. Perciò è quasi del tutto inutile ricorrere alla spesa dello scaldabiberon, a meno che non si pensa di andare (come è capitato a noi) in albergo per qualche giorno e di dover sopperire a poppate notturne e via discorrendo.
  3. Il consiglio al punto (1) è validissimo anche e, oserei dire, soprattutto, di notte, per evitare di alzarsi millemila volte. Basta mettere il thermos con l’acqua calda sul comodino, insieme al biberon pulito e la confezione del latte e il gioco è fatto!
  4. C’è chi, come mia sorella, adottava il thermos del punto (1) anche quando era in casa, proprio perchè non le andava di stare sempre a riscaldare e controllare l’acqua di preparazione… ma lei è quella del pigiama al rovescio una sera sì e l’altra no, che tanto l’indomani è poi al dritto!
  5. Sempre per quando si deve uscire, sono in vendita dei contenitori porta latte in polvere con dosatore. Per carità, vanno benissimo, ma sono dei semplici contenitori in plastica ben chiusi, in più hanno il dosatore. Eviterei questa spesa, basta munirci di misurino e di una ciotolina simil tupperware e siamo a posto!
  6. Se si prevede di fare più di una poppata fuori casa e non si ha la disponibilità di lavare il biberon nel luogo dove si va, si può portare un paio (o anche di più) di biberon puliti, poi si lava tutto quanto una volta tornati a casa.
Ecco, questo è tutto, spero possa servire a qualche mamma in cerca di informazioni e di consigli per la sopravvivenza.
Ci sono altre dritte da aggiungere? Inseritele nei commenti che poi le trasferisco nel post! GRAZIE!

(*) Precisazione d’obbligo: il thermos deve essere di quelli che non fanno scendere la temperatura dell’acqua al di sotto dei 70°: il latte artificiale, se miscelato con acqua non sufficientemente calda, potrebbe causare non pochi problemi!

Forse potrebbe interessarti anche:

4 pensiero su “Allattamento artificiale: qualche trucco”
  1. Ciao Micaela, purtroppo a me il latte non è mai venuto e quindi abbiamo usato il biberon sin dal primissimo giorno (fra l’altro lo stesso che usavi tu, su consiglio di mia sorella mamma di 4 bimbi).
    La tecnica del thermos è super, noi l’abbiamo adottata quasi subito sia per le uscite che per la notte: lo scaldabiberon è sempre troppo lento per un bimbo affamato!
    Il latte in polvere è comodo già dosato quando si deve uscire anche xchè la confezione è davvero ingombrante: per la colazione dalla nonna io uso dei piccoli contenitori dell’ikea e vanno benissimo.
    Belli questi suggerimenti, saranno utili a chi si trova per la prima volta alle prese con l’allattamento artificiale 🙂

  2. Anche io mi ero organizzata come hai detto tu con una sola variante: mettevo l’acqua calda direttamente nel biberon e poi tutto nel porta biberon termico.

  3. Mi piace un sacco tua sorella!
    Io ho comprato una vagonata di calzini tutti uguali, per non doverli accoppiare quando è ora di riporli … ma Il pigiama dritto una sera e a rovescio la sera successiva non mi era ancora venuto in mente … VIVA LA SORELLA DI MICAELA!
    Un bacio e grazie dei preziosi consigli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *