Last Updated on 10 Gennaio 2020 by Micaela

Siamo abituati ormai da diversi anni, dai tempi della Presidenza del Consiglio del super tecnico Mario Monti, a sentir parlare di spending review a livello nazionale.

Tra il valore dello spread (che sarebbe il differenziale di rendimento tra i nostri BTP italiani e il Bund tedesco), l’eccessivo debito pubblico, l’enorme  evasione fiscale e altre questioni economiche, si è fatta sempre più pressante la necessità a livello statale di tagliare ingenti capitoli di spesa, lasciando scontenta pressoché qualsiasi categoria: gli ospedali lamentano una carenza nelle assunzioni per mancanza di fondi, le scuole denunciano una mancanza di investimenti nella manutenzione e nelle strumentazioni, i liberi professionisti e le aziende puntano il dito su una strozzante tassazione (sebbene sotto questo aspetto qualcosa abbia iniziato a muoversi a partire dal 2019 con l’estensione del cosiddetto regime forfettario fino ad un’aliquota di 65000 euro).
A questo poi è da aggiungersi il neonato reddito di cittadinanza che ha provocato diversi grattacapi ai tecnici del Ministero dell’Economia per capire come trovare le coperture in grado di finanziarlo.
Ciò vuol dire in termini più agili, operare una spending review, un taglio della spesa – quantomeno in alcuni settori.

La spending review nel bilancio della famiglia

Sarà forse per questi inquietanti venti di incertezza che il concetto di spending review ha in qualche modo iniziato a serpeggiare anche a livello molto più ristretto, cioè proprio nelle famiglie italiane.
Dover ricorrere a un po’ di taglio dei costi – per cause varie che vanno da una persistente crisi globale all’incertezza lavorativa, all’aumento costante dei prezzi di beni anche primari – è diventato quindi un must un po’ per tutti.

La spesa alimentare

In realtà i metodi utilizzati per risparmiare sono molteplici e soprattutto sembrano differenziarsi per fasce di età e condizioni familiari.
Le famiglie, ad esempio, hanno come primo cardine la gestione della spesa alimentare. È noto che la grande distribuzione faccia vera e propria gara per accaparrarsi la maggiore fetta di clientela ed è quindi per questo motivo che ogni catena lancia periodicamente offerte speciali (spesso alternative in termini di tipologia e tempistiche alle offerte di catene rivali). Ed è quindi evidente che una famiglia che scelga strategicamente di andare a fare acquisti in base alla convenienza delle offerte, riesca a salvare anche diverse centinaia di euro all’anno (cifra che aumenta proporzionalmente in base al numero dei componenti del nucleo). 

Scelta di gestori di luce e gas

Altra strategia che tiene sveglio chi gestisce i conti di famiglia in notti di calcoli sul filo del kilowattora, è la scelta dei gestori dei servizi di casa. Negli ultimi anni, complice l’avvento del mercato libero per luce e gas, c’è stato un rigoglioso fiorire di gestori che competono per fornire al cliente la migliore offerta possibile (generalmente ci sono piani tariffari specifici per necessità diverse, quali ad esempio piani per le aziende in cui il costo dell’erogazione è più piatto e tendenzialmente vantaggioso, o altri piani suddivisi per fasce orarie che sono più tipici della gestione familiare), e non sono poche le persone che dichiarano di aver avuto sostanziosi risparmi dall’aver cambiato gestore in favore di uno a loro più vantaggioso o con minori costi nascosti.

Acquisti su internet

Un altro aspetto, più tipico delle nuove famiglie e dei più giovani in generale, è quello di affidarsi molto di più ad acquisti su internet, che ovviamente – complici le spese di gestione enormemente minori per un negozio online rispetto ad un’attività fisica – permettono di fornire prezzi molto ribassati a parità di prodotto. Non è un mistero infatti che online shop come Amazon stiano sempre più diventando imperi incontrastati della vendita.

Il risparmio sul carburante

Un altro aspetto della spending review casalinga, che invece colpisce indistintamente giovani e adulti, famiglie e single, sono i prezzi del carburante.
In questo caso, riuscire a tenere sotto controllo le variazioni di prezzo dei carburanti (sebbene in Italia, complice una forte tassazione su benzina e diesel, le variazioni siano spesso poco rilevanti), e soprattutto i prezzi applicati dai singoli distributori sparsi per il territorio, rappresenta una buona fonte di risparmio, amplificata grandemente quando a farne uso sono liberi professionisti o persone che si trovano a utilizzare la loro vettura con grande frequenza.

Insomma, le strategie applicabili su come risparmiare in famiglia sono davvero tante e sicuramente una persona che abbia la volontà di impegnarsi nel ricercare le soluzioni più vantaggiose per le sue necessità, avrà inevitabilmente modo di risparmiare fino anche a qualche migliaio di euro all’anno e, di conseguenza, potersi concedere qualche piacere in più.

Quali sono le vostre strategie di spending review famigliare?

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