Last Updated on 2 Settembre 2017 by Micaela

Ieri pomeriggio siamo andate, Miriam ed io, alla sua prima lezione di nuoto.
Era una prova, giusto per vedere come reagiva e se la cosa le piaceva.
Era da tempo che mi chiedeva di andare in piscina, evidentemente c’era qualche suo amichetto di scuola che già la frequentava e ne parlava in classe, insomma anche lei voleva provare.
Le avevo detto che non è che si poteva entrare e fare quello che le pareva, che c’era un maestro, che le avrebbe insegnato a nuotare, a fare i tuffi, etc, etc.
Sembrava convinta e motivata.
Sembrava.

Arriviamo, la cambio, le metto il costumino nuovo, la cuffia e le ciabattine.
Lei è emozionata e non vede l’ora di infilarsi in acqua.
L’accompagno all’entrata in piscina, qui i bimbi vengono accolti dai maestri e noi mamme ce ne andiamo a sederci dietro ad una vetrata, lasciandoli andare da soli…
Un po’ di effetto me l’ha fatto, devo confessarlo, ma vederla così seria e sicura di se’, mi ha rassicurato e inorgoglito non poco, eh!
Continuavo a ripetermi: “Guarda come è cresciuta… guarda come è bella… si toglie pure le ciabatte da sola… guarda come fa di sì al suo maestro…”
Lei alza lo sguardo verso di me e mi sorride.
Ok, mi rilasso, tutto tranquillo.
Finora.

paura acqua

Il primo quarto d’ora è trascorso abbastanza bene, la vedevo sempre più seria e concentrata, ascoltava quanto le veniva detto ed eseguiva attenta.
Poi, è arrivato il momento di battere i piedi: l’istruttore ha messo i bimbi tutti in fila a bordo piscina a battere i piedi… e apriti cielo!!!! Gli schizzi le sono arrivati in faccia ed è scoppiata in un pianto a dirotto, ma proprio a singhiozzi inconsolabili.
Il maestro ha provato a calmarla, a distrarla, a spiegarle le cose… a farle vedere che anche gli altri bimbi venivano schizzati, ma niente, a nulla è valso.
Lei ha provato a resistere, anche allontanandosi dal gruppo e a fare altro insieme al maestro, ma dopo un po’ si è inventata la scusa di andare in bagno a fare pipì e da lì non è voluta più rientrare in acqua.

Lei è così: quando dice no, è no! Non si riesce a convincerla del contrario. E d’altra parte, non mi va che sia una costrizione, un’imposizione… lungi da me!
Era solo un modo come un altro per trascorrere un po’ di tempo in maniera diversa, in queste ultime settimane prima delle vacanze estive e per cominciare a svolgere un’attività sportiva.
Insomma, per ora ne usciamo sconfitte… o per lo meno, abbiamo capito che non è il modo giusto o il momento adatto.

Ne ho parlato con l’istruttore, una persona veramente tranquilla e rassicurante.
Ha detto che è normale come primo approccio.
Molti bimbi vivono la prima esperienza in acqua, in maniera traumatizzante, proprio perchè gli schizzi, la sensazione del viso bagnato… e poi il finire sott’acqua, sono tutte sensazioni non note, diverse, quindi un po’ “spaventose”, destabilizzanti, tutto sta ad insistere dolcemente e a far superare loro queste piccole paure un po’ alla volta, assecondando i loro tempi, cercando la chiave giusta per mettergliela come un gioco… che poi non è detto che non riescano da soli a fare tutto quanto, eh!
Diceva che l’età giusta per iniziare un corso di nuoto serio è proprio l’età che ha Miriam: i 4 anni sono perfetti! Quindi non è una questione di età sbagliata, come invece temevo io.
Diceva che non è il caso, però, di insistere ora per poche lezioncine di nuoto prima delle vacanze, ma il consiglio è quello di approfittare dell’estate per qualche bagno insieme a mamma e a papà al mare, o in piscina, cercare di farla abituare a questo nuovo ambiente e poi, nel caso, di segnarla a settembre per un discorso di più ampio respiro, in modo da poter strutturare la cosa con continuità e costanza.

In ogni caso, poi, ieri pomeriggio, dopo la sua mezzoretta di nuoto, era così tramortita e stanca che si è addormentata alle 6 del pomeriggio, per risvegliarsi direttamente stamattina alle 7… senza neanche cenare, povera la mia piccola! Era esausta!

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