Last Updated on 30 Novembre 2018 by Micaela

Avevo ormai sperimentato diversi tipi di inserimento alla materna: quello lento e piagnucoloso con Miriam, quello lampo e indolore con Melania, con Massimo stiamo vivendo un terzo inserimento ancora e abbiamo bisogno di un piccolo aiuto.
Quando si dice che ogni bimbo è un mondo a sè stante, è proprio vero.

Se c’è una cosa che potrà girare a suo favore la situazione, Massimo la farà!

A dirla tutta, papà Marco si è occupato di questo passaggio delicato di Massimo, così come si era occupato del suo inserimento al nido, perchè il rapporto del piccoletto di casa con mammà è morboso e non saremmo mai riusciti a salutarci serenamente, quindi, da coraggiosa quale sono, ho delegato completamente. In fondo, anche il papà deve godersi appieno questi momenti, no!? E Marco è stato bravissimo. E Massimo è stato bravissimo.

Le settimane vere e proprie di inserimento alla materna sono scivolate via abbastanza tranquille, a parte i primissimi due giorni, in cui appena si allontanava dall’aula il papà, Massimo cominciava a frignettare, capendo perfettamente che poi le maestre lo avrebbero fatto ricomparire da lì a pochi minuti (paraculo che non è altro, lui!).
Poi, dopo che Marco ha chiarito alle suddette maestre che il piccoletto è più furbo di una volpe e che se intuisce che fare qualcosa può causargli effetti positivi, la fa, a qualunque costo, le chiamate al papà sono finite e così pure i piagnucolii.

Un piccolo aiuto per l’inserimento alla materna

La mattina, per invogliarlo ad andare a scuola, abbiamo trovato il metodo di portare un libro, uno qualunque, della fornita libreria dei bambini che abbiamo in cameretta.
E la cosa bella è che Massimo ha accolto questa novità con tantissimo entusiasmo, così porta tutti i giorni a scuola un libro diverso.
Orgoglioso, si avvicina alla maestra, la saluta e le mostra il tesoro del giorno da scoprire insieme ai nuovi amichetti, anticipando cose che poi verranno lette e mimando a volte il lupo, a volte un dinosauro.
E’ talmente preso da questo piccolo rito, che salutare me o il papà sulla porta, non è affatto un trauma: da lontano sorride, fa un cenno con la manina e poi riprende il suo racconto.

inserimento materna libro

Questa pratica è stata ben accettata dalle sue maestre e anche per questo ho apprezzato tanto il loro operato: hanno invogliato addirittura gli altri bambini a fare altrettanto. Invece di portare un giocattolino, che, in genere, è sempre fonte di litigi di “è mio-è tuo”, hanno chiesto ai genitori che, se proprio il bimbo vuole portare una cosa da casa, si deve trattare di un libro, così da poterlo leggere in classe con i compagni.
Un modo per trascorrere il tempo insieme in maniera costruttiva e sana. Un modo per far avvicinare tutti i bambini alla lettura, perchè non tutti ce l’hanno come pratica usuale. Magari qualcuno si annoierà, a qualcuno non piacerà, ma ci sarà sempre quel bimbo che rimarrà affascinato e attratto dal mondo fantastico che gli si apre davanti quando si sfoglia un libro di favole.

E così, Massimo finora ha portato Lupo Lupo dove sei?,  Il ciuccio di Nina, Il Grosso brutto dinosauro, la regina dei baci, rispolverando libri che stavano rimanendo quasi inutilizzati in casa, perchè per le nostre letture serali lui preferisce prendere sempre i soliti due, che neanche mi fanno poi tanto impazzire.

Insomma, un inserimento alla materna a suon di libri di favole. Mica male, no?

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