Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela

Sono stata fortunata, lo ammetto: le scuole che frequentano i miei figli funzionano molto bene e non lo faccio per vantarmi, non è certo merito mio.
Sono scuole comunali, sono scuole che vivono dei sussidi del comune e della buona volontà di genitori ed insegnanti.
Sono scuole dirette da donne di polso, che sanno come far funzionare le cose.
E ne sono felice!
Quotidianamente ascolto racconti allucinanti di colleghe e amiche, riguardo comportamenti e svogliatezza delle insegnanti, della non volontà di far funzionare quel po’ che dovrebbe funzionare, perchè, in fondo, tante volte manca l’impegno e l’inventiva, non servono poi chissà quali fondi stratosferici.

scuola funziona

Insomma, volevo segnalarvi un po’ di iniziative che si svolgono nelle scuole che frequentano i bimbi, sia il nido e sia la scuola materna dove va Miriam, in modo da darvi un po’ di spunti e suggerimenti, nel caso, vi fossero richiesti.

Cominciamo con il nido a cui vanno Melania e Massimo e dove è andata fino a due anni fà anche Miriam.
Quest’anno, in via sperimentale, hanno istituito un incontro tra mamme dei bimbi più piccoli (fino all’anno di età), per la costruzione della “scatola dell’affettività“: consiste in una scatola di cartone, rivestita di materiali di diversa consistenza e colore, che regalano al tatto delle sensazioni diverse (ruvido, liscio, caldo, freddo, …), in questa scatola vengono poi conservate le foto dei famigliari conviventi col bambino, dei bei primi piano e poi c’è uno specchio (a proposito, mi devo ricordare di dare lo specchio, che mi son dimenticata…), in modo tale che il bimbo si diverta a riconoscere il papà, la mamma, il fratellino e perchè no, anche il cagnolino di famiglia e, al tempo stesso, impari a riconoscere anche se stesso.
E’ stato un momento di condivisione simpatico e insolito, in genere noi mamme ci si incrocia di fretta e furia all’entrata o all’uscita da scuola, senza riuscire a scambiarci una parola, se non un veloce saluto, in questo modo abbiamo almeno familiarizzato tra noi, sorseggiando anche un buon caffè e costruendo qualcosa che poi finirà tra le manine distruttrici dei nostri piccoli.

Per i bimbetti più grandi (fino ai 3 anni d’età), son diversi anni che partecipo, al laboratorio di costruzione del “libro delle coccole“: con l’aiuto dei nostri bimbi, ci si vede a scuola un paio di volte l’anno, per compilare e costruire insieme un libricino di cartoni e fogli con attaccate sopra le foto che ci piacciono di più, dei momenti delle vacanze che son più rimasti impressi ai bambini, dei parenti cari… e ci divertiamo ad attaccare anche stickers colorati, nastrini, brillantini e chi più ne ha, più ne metta.
E’ il libro delle coccole che rimarrà per tutto l’anno scolastico in classe e verrà sfogliato dai bimbi nei momenti in cui ne sentiranno il bisogno, quando vorranno rivedere la mamma, oppure quando vorranno mostrare alla maestra un momento in particolare… insomma, quando vorranno ricevere una coccola in più.
Trovo questa idea veramente tenera e carinissima!
A fine ciclo scolastico, prima di andare alla materna, il libro delle coccole viene riconsegnato ai genitori… e quanto è bello ogni tanto andarlo a rivedere ora con Miriam che è diventata grande…

Nel periodo di Natale, poi, le iniziative si intensificano: c’è la raccolta di generi alimentari non deperibili per le famiglie bisognose, e c’è Babbo Natale che porta i regalini a tutti i bimbi del nido. Sì, ma non regali qualsiasi, per non fare disparità di genere di giocattolo e cifra che i genitori possono investire, si è data la regola di regalare soltanto libri. E questi sono poi libri che rimangono a scuola per tutto l’anno scolastico, che i bimbi possono scambiarsi, sfogliare insieme e vivere in un contesto diverso da quello di casa… poi, se vogliono, possono portarlo a casa a fine anno, oppure lasciarlo a scuola, così ne beneficeranno i bimbi degli anni successivi.
Questa è un’iniziativa grandiosa, che ho tanto apprezzato, soprattutto come arricchimento per i nostri figli e per la biblioteca scolastica!

Ora passiamo alla scuola materna di Miriam, tra le tante cose, segnalo la pesca del ri-giocattolo.
Nelle settimane precedenti la recita di Natale, a scuola si raccolgono tutti i giocattoli in buono stato che i bimbi non usano più a casa, dopo di che questi vengono riorganizzati e predisposti come premio per una pesca, la giornata della recita. In cambio di una cifra irrisoria (3 euro) si può vincere un giocattolo, del tutto  nuovo per il vincitore, ma che nuovo non è, e si fanno anche degli affaroni, eh…
Quest’anno ne ha beneficiato soprattutto Massimo, infatti abbiamo vinto due giocattoli veramente carini per lui: un set di birilli e palle in stoffa e una specie di sparapalline che si può trascinare per tutta casa.
Anche questa, se ci si pensa, è un’idea geniale che unisce il concetto di riuso, di condivisione e di raccolta fondi necessari per la scuola, in maniera creativa e intelligente, non trovate?

Grazie a Dio, esistono ancora menti illuminate e che fanno funzionare le cose, anche quando tutto intorno sembra remare contro il sistema scolastico!

2 pensiero su “Quando la scuola funziona…”

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