Last Updated on 21 Dicembre 2018 by Micaela

Ci sto prendendo gusto: a forza di fare interviste a queste donne, quasi mi sento più bella anche io, come se la loro bellezza emanasse un fluido che si canalizzasse all’interno del telefono, attraversasse l’etere e arrivasse fino a me, lisciandomi la pelle, illuminandomela e assottigliandomi pure la vita!
Incredibile!

Sono stata molto brava e, come sempre, anche molto casinara!
Vi racconto il rocambolesco backstage dell’intervista.
Dopo uno scambio di mail con l’addetta all’ufficio stampa di Valeria, che, tra l’altro, non finirò mai di ringraziare per quanto è stata carina e paziente con me, finalmente riusciamo a metterci d’accordo per un appuntamento telefonico, perchè gli impegni di Valeria in questa settimana di sua permanenza in Italia sono stati tantissimi: registrazioni di programmi televisivi, incontri, servizi fotografici, una scaletta fittissima e incastrata.
Ma alla fine, ce l’ho fatta!
Eravamo rimaste così: “Non ti preoccupare, Micaela, oggi pomeriggio verso le 16 Valeria sta con me e te la passo, così le fai le domande. Per te va bene?”
E penso: Va bene? Va benone, figuriamoci… dunque, pensiamo un attimo: sì, alle 16 le bimbe sono ancora a scuola, ho un attimo di tregua, magari ci riesco a trovare un attimo di calma… cerco di recuperare un tono quantomeno calmo e professionale e le rispondo semplicemente: “Sì, certo, va bene. Allora ci sentiamo.”

Dopo una giornata abbastanza impegnativa, che non sto qui a raccontare – per ora – , approdo dal parrucchiere, quasi dovessi rendermi presentabile, anche solo per un’intervista telefonica, non sia mai si debba dire che mi presento sciatta a questo tipo di appuntamenti… magari dalla mia voce si capisce che sono almeno 7 mesi che non faccio una tinta decente, non volesse mai il cielo e che ho un color grigio topo in testa, nonchè un taglio stile mocho vileda!
Insomma, con la testa nuova, poi esco come un razzo, e mi infilo nel supermercato vicino, per riuscire a mettere insieme la cena… guardo l’orologio e penso: Sì, dai, ce la faccio… mancano ancora 10 minuti… che ci vuole?! E poi, queste primedonne si dice che si fanno sempre attendere no?
No.
Puntualmente, mentre afferro una confezione di carne macinata e con l’altra mano reggo, nell’ordine, una bottiglia di latte, un pacco di pannolini e con  la bocca tengo una busta di biscotti (no, non mi serve il carrello, entro a prendere solo un paio di cose… ) squilla il telefono: e te pareva, come al solito Marco riesce a trovare sempre il momento meno adatto per chiamarmi, mo’ lo liquido in un attimo…
“Pronto!”
“Pronto, Micaela, sono Lucia”
Ommioddio! Lascio cadere il pacco di biscotti, mollo il pacco di pannolini e la bottiglia di latte, mi schiarisco la voce: “Sì, eccomi, bene!!”
“Ho qui con me Valeria, te la passo!”
“Benissimo!”
cerco di mantenere la calma, ce la devo fare, ce la devo fare, cosa vuoi che sia?!… dove diavolo ho messo l’agenda con le domande…. dove sta la penna… cazzarola… proprio adesso…
“Micaela, un attimo che è al telefono con il marito!”
Pfiù, meno male… Santo Marito! Ho un attimo di tempo per organizzarmi, per trovare quello che mi serve, per accovacciarmi tra una fila di shampoo e una di assorbenti…
Sono pronta!
“Micaela, sono qui!”
Accidenti che voce… è proprio come “La mia clinica de la velessa!”
“Oh, Valeria, che piacere, sono così felice, non puoi immaginare… ” sono sovraeccitata… lei, immagino che lo capisce e ride: “Ciao, come va?”
“Bene, benissimo, ora ecco, sì, molto bene… non ti ruberò troppo tempo… cominciamo…”
“Sì…”

e non vi dirò gli sguardi che ho ricevuto… né che ad un certo punto mi è finita la biro e che ho continuato a scrivere calcando così tanto sul foglio da slogarmi un polso… né che cercavo di mantenere un tono di voce sommesso, ma che, immagino, non ci sia riuscita affatto… non ve lo dico…

Ah, e mi son pure dimenticata di dirle che mio marito è innamorato pazzo di lei… vabbè, sarà per un’altra volta!
Se siete ora curiosi di cosa ne è uscito fuori… Ecco qui tutta l’intervista

E qui è il mio articolo sulla campagna Insieme contro il tetano neonatale, con i dati finali.

3 pensiero su “E l’intervista a Valeria Mazza”

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