Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela

Un libro di una bellezza e di una dolcezza indescrivibili: “La freccia azzurra” di Rodari è una storia che ha tenuto incollata prima me e poi le bimbe alle pagine.

Me l’ha consigliato una mia amica, durante uno degli eventi di bookcrossing che ho organizzato: sullo scaffale di scambio libri, c’era questo libretto un po’ vissuto e sdrucito, al quale non avrei dato un soldo, poi ho letto l’autore: Rodari, e allora mi sono detta “Ne vale la pena! Questo è sicuramente un piccolo tesoro!” e, con la scusa di prenderlo per Miriam, ce lo siamo portati a casa.
“Piccolo tesoro” è dire poco. E’ adorabile!
Non lo conoscevo affatto. Come diavolo è possibile che mi sia sfuggito così?

E’ un piccolo romanzo, suddiviso in capitoli.
La Befana è una vecchia piuttosto burbera che, come al solito, tutti gli anni, in groppa alla sua scopa volante, la notte tra il 5 ed il 6 gennaio distribuisce doni ai bambini i cui genitori sono preventivamente passati alla sua bottega ed hanno pagato profumatamente quei regali.
I giocattoli, dal canto loro, vivono tutto l’anno in vetrina, in quella bottega, e ascoltano i dialoghi tra la Befana e la sua serva fifona e impacciata Teresa.
Ad un certo punto, a turbare l’equilibrio, arriva un bimbo, Francesco, molto povero, la cui mamma non era ancora riuscita a pagare i regali ricevuti gli anni passati dalla Befana, così quest’anno non potrà ricevere nulla, proprio perchè la vecchia burbera non vuole più andarci in perdita.
Francesco non fa una piega. Triste e sconsolato si limita a guardare dalla vetrina quello splendido trenino “La freccia azzurra”, col capostazione e il macchinista e tutto il resto dei giocattoli: il veliero con il capitano Mezzabarba, i soldatini ed i cowboy, i pelouche, le bambole e le marionette. C’è tutto, non manca niente.

la freccia azzurra rodari

I giocattoli quindi cominciano a parlare di quel bambino, che tanto li ha inteneriti. Devono fare qualcosa per renderlo felice, devono trovare il modo di fargli avere qualcosa per la notte della Befana, che se si aspetta quella vecchia lì, Francesco non riceverà nulla e sarà tremendo per lui!
Così il cagnolino di pelouche Spicciola spiega il suo piano: scapperanno tutti dalla bottega e raggiungeranno Francesco.
Sì, ma come?
E’ qui che comincia l’avventura, perchè non sarà affatto facile e breve il cammino, e i giocattoli troveranno un sacco di pericoli e insidie da superare e anche tanta gente da aiutare. Gente con una sua storia diversa, con dei sogni, con una vita da comprendere.

Una favola romantica, dolcissima, non priva di colpi di scena, divertimento e commozione al tempo stesso.
Direi che “La freccia azzurra” è l’antesignano di Toy Story: i giocattoli che prendono vita e che vivono in un universo parallelo e reale contemporaneamente, che adottano un piano, che parlano ed hanno sentimenti. La Pixar, in pratica, non si è inventata nulla. Il merito è tutto di Rodari.

Rodari è un mito e una garanzia.

Ottima lettura per bimbi grandicelli (dai 6 anni in su), anche perchè è un po’ lunga e non si riesce a leggere tutta in una volta, come prima lettura per chi sa leggere, è perfetta!
Un libro che si presta molto nel periodo delle feste a radunare i bambini e affascinarli con questa magia. Ne saranno rapiti.

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2 pensiero su “Favola sulla Befana: la freccia azzurra di Rodari”

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