Last Updated on 10 Febbraio 2020 by Micaela

Due anestesie nel giro di una settimana, immobilità a letto con braccio in trazione per 5 giorni, intervento al gomito e gesso…
Il tutto quando non si ha nemmeno 5 anni.

Come può reagire un bambino a tutto questo?

Eh, reagisce con la paura, la rabbia, la frustrazione, il dolore, il fastidio, la voglia di alzarsi e cambiare posizione, il timore che non torni tutto a posto… E poi il prurito, il peso di quel gesso al collo: è come se un adulto andasse in giro con un elefante attaccato al proprio braccio.
E ancora: la perdita dell’autonomia, l’impossibilità di correre, saltare, ballare e fare quello che fino a quel momento era come l’aria che si respira.
Senza considerare ora i risvegli continui la notte: una volta per i fastidi, una volta per gli incubi ricorrenti e l’ulteriore attaccamento a me e la paura di non riuscire a fare da solo anche le cose più banali.
La mattina ormai mi alzo più stanca di quando sono andata a letto la sera prima, ma guardo Massimo che sta a casa e cammina in giro e la stanchezza la si sopporta meglio, perchè mi guardo indietro e penso che il peggio sia passato.

Per Massimo è stato, ed è tuttora, una dura prova. Lo è anche per me e per tutta la famiglia. Abbiamo fatto il carico di pazienza e cerchiamo di mantenerlo. Tutti. Sorelle comprese.
E’ vero che i bambini si abituano a tutto. Ma è anche vero che è una gran rottura. Diciamolo.
Lui reagisce arrabbiandosi spesso, ha esplosioni di rabbia incontenibile. Maltratta chiunque gli sia a tiro in quei momenti, per poi rendersi conto di aver esagerato e chiedere scusa. E’ l’unico modo che ha per sfogarsi, se non quello di piangere senza riuscire ad esternarne il motivo.
Molto spesso si tratta anche solo di stanchezza. E la stanchezza cede il passo al nervosismo. E’ un attimo. Una frazione di secondo e l’umore cambia repentinamente. C’è ben  poco da fare, se non assecondare, abbracciare e aspettare che passi.

E’ frustrante per me vederlo in questo stato, lo è stato ancora di più quando era immobile nel suo letto d’ospedale senza poter alleviare affatto il suo dolore (senza soffermarmi a pensare alle future conseguenze di questo incidente, che potrebbe avere ripercussioni…)
Per un bimbo così piccolo non è facile comprendere tutto quello che è successo e che sta succedendo. La sua quotidianità è stata sconvolta. Per una banale caduta. Per un incidente accaduto un giorno qualunque. 

In ospedale continuava a ripetermi: “Mamma, perchè!? Perchè mi è successo tutto questo!?” in maniera disperata. Per lui è una tragedia insormontabile.
Provavo a spiegargli che sono cose che succedono. Ma mi guardava come a dire: “Tu non capisci!“.
Da qui poi è cominciato il crollo della sua autostima: “E’ colpa mia, non sono capace a giocare, sono uno stupido quando faccio così, non potrò più fare quello che mi piace…
E da lì ho provato a spiegare e portare esempi di mille altre persone che si son fatte male alla stessa maniera e che poi hanno ricominciato a vivere esattamente come prima. Che sì, è difficile e lungo, ma che passerà.
Passerà. Deve passare. Per forza.
Ogni giorno che passa è un pezzetto di montagna salita. Arriveremo alla cima e la ridiscenderemo insieme.

spada-laser-star-wars

In tutto questo, invochiamo la forza.

E che la forza sia con noi!

E questa è la nuova spada laser di Kylo Ren, il nuovo giocattolo della linea Giochi Preziosi 2016, con effetti di luci e suoni. Con le pile Duracell Ultra Power si può giocare quasi all’infinito.
Un regalo di Natale di sicuro successo per gli appassionati di Star Wars.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *