Last Updated on 13 Luglio 2018 by Micaela

Mi piace mangiare. Da sempre. Combattere la fame è sempre stato un problema per me.
Mi piace come momento di aggregazione, di gratificazione e, diciamocelo: di godimento.
Mi piace mettere i piedi sotto al tavolo. E’ reato? Bhè, direi che con l’avvicinarsi pericoloso dei 40, lo diventa quasi.

Quindi dopo aver cominciato a sostenere un regime alimentare equilibrato (o almeno ci provo), sto anche provando a buttare via i tanti chili di troppo (e ci sto riuscendo), ma la storia che dopo un po’ lo stomaco si rimpicciolisce, è davvero una leggenda. Ascolta a me: non è vero!

Lo stomaco brontola sempre o quasi!

Lo stomaco sta lì che di sottofondo brontola, non di continuo, ma lo fa. Lo fa prima di addormentarmi la sera, lo fa la mattina appena mi sveglio, lo fa tra un pasto e l’altro. Insomma, continua a farlo.

Prima, ogni volta che provavo l’istinto della fame, lo assecondavo e mangiavo qualsiasi cosa trovassi a tiro, soprattutto se si trattava di qualcosa di goloso e untuoso. Non cercavo nemmeno di capire la natura di quella fame improvvisa. Senza tanti scrupoli, ingurgitavo, e proseguivo la giornata. Senza neanche badare a quanti pasti e pasticelli facessi durante la giornata.
Ora, invece, cadenzo con più attenzione i momenti della giornata dedicati al cibo. Sono 5 e non si sgarra. E non faccio che il pranzo si attacca alla merenda che poi finisce nella cena. No. Faccio che il momento dedicato al nutrimento ha un inizio ed una fine ben delineati, precisi. Se mangio dell’altro, allora sto bruciandomi il pasto successivo. Tassativo.

Capire la natura della fame

Da quando poi ho cominciato questo nuovo percorso di vita faccio attenzione ad ascoltare questo istinto di fame e cerco di capire quale strategia adottare per non dargliela vinta, cerco di capire cosa ci sia di reale in quella fame che sento.
Tanto per iniziare, mi chiedo: “Quanto tempo fa ho mangiato?”. Se la risposta è mezzora, allora tergiverso e faccio altro, si tratta quindi solo un trucco della mia panza per trarmi in inganno e vedere se ce casco, lo so, la conosco ormai, sono anni che ci convivo! Anzi, più che la panza, è la gola. ‘Sta disgraziata!

combattere la fame

7 cose da fare per combattere la fame

Cosa faccio allora quando ho fame?

  • Bevo acqua, molta acqua. A volte l’istinto della fame è un segnale che sta inviando il corpo per richiedere in realtà liquidi (no, non birra o mojito o spritz, ma ACQUA!). Bevo acqua fino a farmi sentire gracidare le rane in pancia. Se ci ho azzeccato, la fame sparisce in poco tempo e posso andare avanti.
  • Ci sono delle ore della giornata ben precise in cui so che mi assalirà l’istinto della fame e allora mi preparo alla battaglia: le anticipo, consumando lo spuntino a mezza mattinata o in mezzo al pomeriggio, prima che arrivi la fame, quella nera, quella che ti farebbe ingurgitare una teglia di pasta al forno anche alle 10.30 della mattina!
  • Se la fame arriva dopo cena, faccio qualcosa che mi piace e che mi distrae: vedo la mia serie preferita alla tv, scrivo, leggo il romanzo che mi sta appassionando al momento o più semplicemente vado a dormire. Dormo e non ci penso! E come dice Rossella O’Hara: “Domani è un altro giorno!”
  • Arriva la fame? Se posso, esco a fare una passeggiata. No, la spesa non la si deve assolutamente fare quando si ha fame, è vietato! Camminando entrano in circolo altre sostanze, non chiedetemi quali, non le conosco, che mi appagano e mi fanno stare bene. E la fame passa.
  • Se non ne ho bevuti tanti, mi faccio un caffettino quasi amaro. Mi sostiene e mi allontana l’idea della fame.
  • Quando arriva la fame e non posso soddisfarla con nessuna di queste tecniche, penso alla faticaccia fatta a raggiungere il numero di passi giornalieri del giorno precedente, per bruciare il numero maggiore di calorie e mi ripeto: “Così annullo tutto, così annullo tutto… cazzarola cammino a fare, allora????” A volte funziona. Mica so’ scema.
  • Faccio una telefonata: se non posso chiacchierare con qualcuno al momento in ufficio o a casa, allora mi distraggo, compongo un numero e chiacchiero. Se non vi risponde nessuno, va bene anche un qualsiasi numero verde, avrete di sicuro cose in sospeso e da chiedere in giro, no?

Ecco. E stamattina la bilancia segnava un altro chilo in meno.

Le vostre strategie per combattere la fame?

Quali altre strategie adottate voi? Svelatemele, che se arrivo che nessuna di quelle che vi ho raccontato funzionano più, devo inventarmi altro!

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Il mio percorso dall’inizio:

9 pensiero su “7 Cose da fare per combattere la fame”
  1. L a butto lì… ma mangiare? Sarà che per via dello stomaco devo mangiare poco e spesso, ma obietivamente mangiando così ho trovato molti benefici anche dal punto di vista della bilancia. Magari anche masticando lentamento e pensado a quel che si sta mangiando. E scegliendo prima qualcosa di leggere piuttosto che un mezzo pollo alla volta!

    1. E anche tu hai ragione… il fatto è che per me è molto difficile contenermi, una volta che mi do il via libera a mangiare, non so se mi sono spiegata.
      Ecco.

  2. Non parlarmi di mangiare questi giorni…sono alla nona settimana di gravidanza e ogni giorno vomito anche l’anima! Ho una fame da non avere idea, ma non riesco a far entrare nella mia pancia qualcosa che non sia pasta in bianco o patate lesse…e spesso vomito anche quelle!
    Non vedo l’ora che passi questo periodo per poter addentare qualcosa di appetitoso…intanto ho perso tre kg!

    1. Ne hai di tempo per recuperare quei chili, io fossi in te non mi preoccuperei, anzi.
      Considera che per le mie 3 gravidanze super ravvicinate non ho mai (MAI) sofferto di nausee, pertanto continuavo a mangiare come un’idrovora qualsiasi cosa, con la scusa di essere incinta.
      Adesso capisci perchè mi ritrovo così tanti chili di troppo addosso?

      1. Io invece le precedenti tre gravidanze… vomitavo come questa! È anche per questo probabilmente che non ho mai preso più di 9 kg, sempre buttati giù in pochi mesi con allattamenti intensivi! Ma mangiare piace tanto anche a me e questo digiuno forzato è una sofferenza!

  3. Ehm..dunque…non sono esattamente la persona giusta per commentare questo tipo di articolo. Però lo commento perché mi sei troppo simpatica. Io ho 35 anni compiuti e sono in lotta col mio peso da quando ne ho circa 15, proprio perché anch’io amo mangiare, cucinare, invitare, condividere ecc ecc.

    Ti dico i miei 3 punti:
    – Sì, a me lo stomaco si rimpicciolisce. Non so da quanto hai iniziato il tuo nuovo regime alimentare; probabilmente sei più abituata mentalmente al voler mangiare che non fisicamente. Io quando faccio un regime serio, mi rendo conto che non potrei mai riuscire a mangiare le stesse quantità dei momenti “vabbè per un periodo posso anche mollare un po”. E quindi ti assicuro, poi si ri-ingrandisce.

    – Per me il problema è la costanza. Non ho mai avuto problemi a togliere chili, a fare attività, e ne so almeno quanto il nutrizionista della Asl in fatto di nutrizione. Il punto è: essere informati e consapevoli aiuta un pochino all’inizio, poi la costanza e la forza di volontà non c’entrano nulla su quanto conosci il tuo problema. Sono due cose diverse.

    – Una fame continua a persistente può avere tante cause. Se il problema è quello, purtroppo, si ripresenterà. ( non è per gufare, ma per raccontarti la mia di esperienza). Come per chi fuma…se fumi e ti fa stare bene, puoi anche smettere di fumare, ma non smetterai mai di cercare qualcosa che ti faccia stare bene come la sigaretta. Ergo, mi sono accorta che fare continui su e giù non ha molto senso, e allora mi sono seduta ad aspettare, e ho scoperto che per chi è come me, l’unica soluzione è fare attività fisica intensiva e stare poco in casa, poco a contatto con situazioni “tentacolari”.
    Ma il problema non si risolve, si aggira soltanto. Il cibo a volte fa anche compagnia, e non parlo di noia, ma di qualcosa che sai che c’è e che, a richiesta, ti soddisfa. Boh, non so perché, ma non vedo tanto logico, per chi la vive così, aumentare la privazione e aggiungere tensione a quella che ha già. Sono stanca di questi regimi nutrizionali improbabili associati ad attività fisica improbabile da mantenere per più di 3/ 6 mesi. In breve: ho molta sfiducia verso chi ci vuole far credere che il problema si possa rioolvere coi metodi standard che predica il mondo medico.

    Grazie per avermi permesso lo sfogo: e ti dico, non vuole essere un atteggiamento negativo o disfattista, piuttosto ti dico che dopo tutti questi anni e varie altalene in una forbice di 15 kg, credo fermamente che la soluzione siano le pratiche energetiche -yoga, meditazione, ascolto di sè- e l’accettazione dei propri limiti. Da cui ripartire per costruirsi una vita più soddisfacente, che guarda ad obiettivi a lungo termine, e meno “affamata” di appagamento immediato.

    I miei vaneggiamenti li scrivo per chi, come me, ha provato più volte e ha fallito. La soluzione non può essere la stessa per tutti, è questo che voglio dire. Mangiare sano, attività fisica…Se non avessimo un senso alterato della fame, saremmo tutti normopeso, ormai, nel 2016! Ti faccio tanti auguri e ti mando tanta energia positiva!

    1. Grazie, Grazie e Grazie davvero per questo tuo contributo.
      Mi hai dato un sacco di spunti per capire bene come e dove voglio andare a parare.
      Per il momento sto vedendo tutto il mio percorso come un modo per rieducare la mia mente ed il mio corpo, che era stato abbandonato a se stesso da troppo tempo.
      Se questo sia l’inizio di una vita virtuosa o meno, non te lo so dire, per certo ora mi sento molto meglio.
      Potrebbe anche essere che debba affidarmi ad una pratica meditativa, per entrare in contatto con me stessa e riuscire a dominare la fame.
      Ci penserò.

  4. Dimenticavo: una delle mie strategie antifame più efficaci. Lavarsi i denti con tantissimo dentifricio!! Qualsiasi cibo, dopo, avrà un saporaccio 🙂

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