Last Updated on 10 Febbraio 2020 by Micaela

Come avevo anticipato, quest’anno abbiamo fatto la scelta di non mandare i bambini al centro estivo, dopo la chiusura delle scuole.
Avendo ancora la possibilità di usufruire del congedo parentale, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio sfruttare questa occasione e Marco se l’è preso, dal momento che la sua situazione lavorativa al momento poteva permetterglielo in un modo relativamente tranquillo.

Così, il mese di luglio le 3 piccole “M” sono state con il papà, che ha organizzato un centro estivo da paura per loro!
Sapevo che era bravo e capace, ma che rasentasse la perfezione anche come animatore, non l’avrei immaginato!

Al centro estivo da papà: divertimento e coccole!

centro estivo da papà

Ha trascorso le giornate portandoli al mare vicino Roma dalla mattina fino al pomeriggio, giocando con loro, nuotando, facendo tuffi, correndo per la spiaggia, facendo castelli e pista per le biglie. E’ stato instancabile!
Ha raccontato storie, ha cantato e riso tanto.
Ha giocato alla lotta e alle principesse.
Ha spalmato creme solari, ha rimproverato e rassicurato, ha baciato e abbracciato tanto.
Ha fatto tutto questo e molto altro, con il suo solito sorriso aperto e sincero, con la voglia di godersi queste giornate di puro divertimento insieme ai bambini, come non ne aveva mai avuto l’occasione prima. Soltanto lui e loro.

E’ stato capace di fare tutto da solo, senza l’aiuto della tata, senza il supporto dei nonni e senza nemmeno il mio, che sì, quando ho potuto li ho raggiunti, ma in pratica ha fatto tutto lui.

E le schifezze da mangiare?

Non solo, una delle cose tipiche dei papà è quella di non badare molto all’alimentazione dei bambini: qualsiasi schifezza va bene pur di ottemperare alla fame, no? Quindi via libera a patatine, cioccolate, gelati, bibite gassate e via discorrendo? Nossignore.
Lui è stato ligio: si armava di borsa termica con acqua e mele. “Se hanno fame, fanno merenda con queste, altrimenti mangiano a casa!”. E’ stato irremovibile. E questa sua determinazione è stata pienamente ripagata dai bambini, che senza storie e affamati come sono al mare, si sono attaccati anche ai torsoli delle mele!

Una vittoria a tutto tondo, per Marco, che, oltre a tutto questo, ha saldato ulteriormente il rapporto con i bambini, ha trovato anche una via di comunicazione con Massimo, il piccoletto, che ora lo cerca volentieri e non lo vede più come il papà burbero che lo rimprovera sempre, ma lo vede come un vero punto di riferimento che infonde sicurezza e gioia.

Sapete una cosa? Ora i bimbi chiamano molto di più lui in casa, che me, anche quando sono presente…
Sono gelosa? No. Sono felice.
Sono felice che i miei figli abbiano un papà del genere. Sono felice che il loro papà metta loro in cima ai propri pensieri e che lo faccia con gioia. Sono felice di vederli uniti e felici. Sono felice di vedere i loro sguardi sprizzanti felicità quando ho fatto loro improvvisate sulla spiaggia.

E se all’inizio avevamo forse qualche dubbio una volta presa questa decisione per quest’anno, abbiamo ora la certezza di aver scelto la cosa migliore per i bambini, anzi, per tutti noi.
Sento che non siamo mai stati uniti come in questo periodo. E vorrei che fosse sempre così.

Corsi per papà imbranati o con poca voglia: fatevi sotto, sono aperte le iscrizioni!

Mamme all’ascolto, se siete interessate, Marco tiene corsi di aggiornamento per papà svogliati, sempre stanchi e sfuggevoli. Prezzi modici.

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