Last Updated on 2 Maggio 2025 by Micaela

Tra le recenti uscite disponibili su Prime Video, Holland è un film che non passa inosservato. La protagonista è un’intensa Nicole Kidman nei panni di Nancy, una donna apparentemente serena e realizzata, che insieme al marito e al figlio vive nella cittadina di Holland, un luogo costruito come copia patinata dei villaggi olandesi, dove tutto sembra scorrere in perfetto ordine, compreso feste istituzionali che ricordano tradizioni d’oltreoceano, tulipani e zoccoli di legno caratteristici, non manca niente.

Strana atmosfera si respira a Holland

L’atmosfera è da subito straniante: dietro la facciata di armonia, controllo e bellezza artificiale si percepisce un’inquietudine quasi diffusa, che fa arrivare un brivido sotto pelle. Nancy, donna composta, elegante, profondamente integrata nel sistema sociale che la circonda, comincia lentamente a sentire il peso di una realtà che potrebbe non appartenerle più, se mai lo ha fatto. La città – e la sua perfezione – sembrano costruite su fondamenta sottili, e quando queste iniziano a scricchiolare, lei decide di non ignorarlo, non più.

Sebbene per molto tempo abbia chiuso gli occhi davanti ad alcune ambiguità del marito, per quieto vivere e per non incrinare l’apparenza di una vita ideale, Nancy si risveglia da quel torpore. Lo fa e nel frattempo si ritrova a vivere l’inizio di una relazione clandestina, con relativi sensi di colpa, ma soprattutto cominciando a indagare sul vero volto dell’uomo che ha accanto. La verità che scopre è disturbante, e porta alla luce un orrore che si nasconde proprio dentro quelle mura impeccabili e borghesi.

Il film è uscito nel 2025 e segna l’ennesima prova d’attrice solida e ambigua di Nicole Kidman, qui algida e allo stesso tempo fragile. La cittadina di Holland – con il suo ordine geometrico, i rituali quotidiani sincronizzati e l’estetica da catalogo – diventa quasi un personaggio essa stessa, simbolo di una società che premia l’omologazione e che punisce il dissenso.

La claustrofobia della perfezione

La regia indugia su questa sensazione costante di finzione e claustrofobia, costruendo un racconto che mescola elementi del thriller psicologico con la critica sociale. Non tutti i passaggi narrativi sono perfettamente riusciti: alcune svolte appaiono forzate, alcuni dialoghi e motivazioni sembrano sacrificati in nome dell’effetto. Ma nel complesso, il film colpisce per il modo diretto e crudo con cui racconta una realtà femminile spesso invisibile: quella di donne che si sentono incastrate in una routine dorata, in cui si conformano per non disturbare, per non essere giudicate, per non restare sole.

La Holland del titolo è allora non solo un luogo, ma uno stato mentale: una costruzione sociale ed emotiva che crolla appena si smette di fingere.

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