Last Updated on 26 Settembre 2019 by Micaela

Oggi, se hai il dubbio di essere rimasta incinta, a grandi linee sai quali sono i sintomi e che cosa devi fare per averne la certezza.

Ma vi siete mai chieste come facevano le donne antiche? Certo, sicuramente anche loro si saranno insospettite in seguito al ritardo del ciclo, ma come facevano ad avere la certezza di essere in dolce attesa prima che crescesse loro la pancia?

I metodi non mancavano. Anche allora la protagonista della maggior parte di questi “test” era la pipì. La loro attendibilità era ovviamente soggetta al caso, proprio come i rimedi della nonna che qualcuno usa ancora oggi. Bisognerà aspettare l’inizio del Novecento per avere delle pratiche più “scientifiche”, quando si identificò l’ormone caratteristico delle donne gravide.

I primi esemplari di “test di gravidanza” portano la firma degli Egizi e oggi sappiamo che erano piuttosto attendibili visto che esperimenti recenti ne hanno dimostrato la validità. Le donne egizie, per sapere se erano incinta, urinavano in due bacinelle dove erano stati seminati frumento e orzo. Nel caso in cui non fosse cresciuto nulla, significava che neanche la pancia della donna lo avrebbe fatto. Se fosse spuntato prima il frumento, invece, non solo avrebbe voluto dire che la donna aspettava, ma anche che sarebbe stata una bambina. Al contrario, se fosse nato prima l’orzo, sarebbe stato un maschio. Anche se è improbabile che dall’urina si possa predire il sesso del nascituro, è vero che essa favorisce la crescita dei cereali!

Le donne dell’antica Grecia, invece, venivano fatte ubriacare di idromele. Se avevano delle coliche durante la notte, significava che la famiglia si sarebbe presto allargata! Durante il Medioevo e nei secoli successivi c’era chi assaggiava l’urina per capire se il paziente fosse malato di diabete o incinta e c’era anche chi mescolava la pipì della donna presunta gravida con altri liquidi, come il vino, per verificare le reazioni che avvenivano.

Solo nel XX secolo gli scienziati arrivarono a capire che il corpo della donna incinta produce un ormone (quello che noi conosciamo come beta-hCG) che si può trovare anche nelle urine. Gli scienziati tedeschi Selmar Aschheim e Bernhard Zondek idearono un “test” di gravidanza scientifico, ma crudele. Consisteva, infatti, nell’iniettare l’urina della donna incinta in topine o coniglie non ancora sviluppate. Dopo qualche giorno, i poveri animali venivano uccisi e vivisezionati per vedere se le iniezioni avevano comportato uno sviluppo delle loro ovaie, prova della presenza di una gravidanza.

Negli anni ’50 e ’60 la scienza ha cominciato a individuare degli anticorpi che potessero reagire alla presenza dell’ormone e dichiarare se la donna era in stato interessante a pochi giorni dal concepimento. Ed è così che si arriva al 9 febbraio 1972, data in cui venne messo in commercio il primo test di gravidanza fai-da-te con un elevato grado di attendibilità.

Il nuovo test di gravidanza ultra attendibile

Oggi, la scienza è andata ancora oltre creando First to Know, il test di gravidanza da fare a casa da sole e che rileva la presenza di beta-hCG nel sangue. Basta pungersi un dito e aspettare di vedere il risultato del dispositivo. Si tratta del risultato più attendibile al quale possiamo arrivare, anche se non possiamo mai dire che cosa ci regalerà il futuro.

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