Last Updated on 11 Febbraio 2020 by Micaela

Michele è un ragazzino alle prese con i compiti in classe, la ragazzina che gli piace tanto e i ragazzi che lo bullizzano.
La sua vita è quella di un adolescente qualunque. Casa, scuola, giro con la bici. Ma non ha amici, è un tipo solitario, taciturno.

Il ragazzo invisibile: la storia di un ragazzino qualsiasi (o forse no!)

Adora i fumetti ed i supereroi.
Alla festa di Halloween vorrebbe trovare un costume figo e andare mascherato da supereroe, ma non ha abbastanza soldi (perchè glieli hanno spillati i bulli di cui sopra) e allora si infila in un negozio cinese. Qui si deve accontentare di quello che passa la casa. Ed ha pure un discreto coraggio ad indossarlo alla festa.
Ovviamente viene deriso da tutti.
Disperato si rinchiude in bagno e qui… avviene la magia: diventa invisibile.

L’invisibilità: superpotere o condanna?

Da questo momento Michele deve imparare a capire da dove proviene questo potere, come gestirlo e soprattutto, come usarlo.
Dapprima, come è ovvio, lo usa a suo favore: si vendica dei soprusi sino a quel momento subiti, va a spiare le ragazze… insomma, ne combina delle belle.
Poi scopre come utilizzarlo, grazie anche all’aiuto di un personaggio che arriverà pian piano nella storia.
Con lui scopre anche da dove proviene lui, qual è la storia della sua famiglia.

I poteri sono una benedizione, da un lato, ma una maledizione dall’altro.
E’ proprio vero quel che diceva lo zio Ben di Spiderman: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, ciò vale per tutti i supereroi, a quanto pare.

La storia parte un po’ lenta, ma prende vivacità lungo il corso, va in crescendo, insomma.
E’ piaciuta tantissimo alle bambine (forse più grandicelle di Massimo, che a 6 anni, che durante la fase iniziale spesso si deconcentrava, ma poi si è incollato allo schermo quando la storia è decollata).

Tema: L’adolescenza

E’ un film che parla di quanto sia difficile essere adolescenti, di quanto ci si sente invisibili in certe situazioni e di quanto si desidera diventarlo veramente in altre.
Parla di un malessere profondo, che può essere risolto solo se affrontato.
E anche se la famiglia è presente e vicina, non è detto che l’adolescenza sia facile, tutt’altro. Certo è che avere dei punti di riferimento sicuri, aiuta parecchio. Almeno si sa a chi chiedere aiuto!

Michele è un ragazzino che acquista fiducia in se stesso grazie ai poteri, ma poi dimostra che non sono quei poteri a fargli trovare il coraggio di fare certe azioni, quelle le fa a prescindere.

I riferimenti agli altri supereroi

I riferimenti ai film dei supereroi sono tanti: sta di fatto che Michele acquista i poteri nel momento in cui un fulmine fa calare la tensione elettrica in casa (non vi ricorda un po’ Flash?), oppure il fatto di andare a scuola ed essere così deriso all’inizio della storia non ricorda molto Peter Parker di Spiderman? O anche il fatto che appartenga ad una schiera di “metaumani”, non ricorda molto Flash e Supergirl?
Potrei andare avanti e trovare altre analogie, ormai sono esperta!
La cosa che questo film sia tutto italiano (Gabriele Salvatores lo apprezzo sempre molto!), mi inorgoglisce non poco.

Consiglio la visione dai 7 anni in su, per poter apprezzare appieno la storia ed il significato.
Le scene sono pulite e niente affatto violente.
Il linguaggio… bhè, chi non ha mai detto una parolaccia a 13 anni? Ogni tanto scappa… ma ci sta!

Un bel film, che ovviamente lascia aperto il finale per la seconda parte, che andremo presto a vedere.

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