Last Updated on 22 Marzo 2019 by Micaela

Da brave mamme italiane, uno dei nostri crucci principali è l’alimentazione dei bambini.
Cosa mangiano?
Quanto mangiano?
È abbastanza?
E se poi è troppo?
Sto facendo bene?

Ho partecipato ad un interessante evento tenutosi ad Explora a Roma, in cui sono intervenute donne esperte e professioniste del settore, in particolare:

  • Laura De Gara: Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione, Università Campus Bio-Medico di Roma
  • Cristina Bowerman: Chef stella Michelin (nonché mamma attenta!)
  • Desirée Garofalo: Nutrizionista Nestlé Italiana

Cosa è emerso da questo confronto?

La cosa più importante in assoluto è che i pasti della giornata devono essere sempre e solo 5, che si può e si deve mangiare di tutto, distribuendolo però adeguatamente lungo il corso della giornata.
Ecco, detta così è facile e ovvia. Ma ci sono dei punti chiave, della giornata, che mi sono piaciuti particolarmente e che vi riporto di seguito.

Il cibo è anche gioco

Chi l’ha detto che non si debba “giocare” con il cibo? Il cibo è momento di aggregazione, di creatività, di sperimentazione e per i bambini tutto questo ha un che di affascinante. Quindi, ben vengano i bambini che aiutano in cucina, che preparano i piatti, che osservano, che toccano, che assaggiano, che impastano e che annusano. Tutto serve per capire, per apprendere e per incuriosire.
Si è notato che i bambini che partecipano alla preparazione della cena, sono più invogliati ad assaggiare alimenti a cui normalmente non si avvicinerebbero mai.
È vero che andiamo sempre di fretta e che non abbiamo mai la pazienza per fare queste cose, ma una volta a settimana si può pure fare, no? È un bel momento… stiamo creando ricordi.

Usiamo i cavalli di Troia per far mangiare le verdure

La chef Bowerman ha dato delle strategie che hanno un che di “machiavellico”: della serie il fine giustifica i mezzi.
Tutti i bambini hanno i loro alimenti preferiti. Bene, usiamoli a nostro vantaggio e facciamoli diventare dei “cavalli di Troia” che possano far spazio ad altri cibi che, da soli, non assaggerebbero mai.
Quindi via a spiedini che intervallano pezzi di verdure con carne, sì a fagottini di verdure che racchiudono pezzetti di salsiccia, sì a risotti con dentro la qualunque…
Insomma, ci vuole furbizia, care mamme!

I “no” non servono a nulla

È vero che ci sono merendine più golose di cui non si dovrebbe abusare, che il bis di pasta sarebbe meglio non farlo… ma è anche vero che i “no” a tavola, in generale, alle età delicate dei bambini e adolescenti, potrebbero innescare meccanismi ben più pericolosi a livello psicologico e quant’altro.
Quindi meglio non negare assolutamente certi cibi e, di contro, magari bilanciare meglio i pasti successivi, in modo da compensare.
Meglio qualche filo di pasta in più e magari fare dopo una passeggiata o intensificare l’attività fisica, così da non creare alcun tipo di sbilanciamento.

Obbligare a mangiare non serve a nulla

Nel caso opposto, quando si ha un bimbo che non ha granché voglia di mangiare, laddove non ci siano problemi di salute particolari, è bene non sforzarlo in alcun modo, è meglio non obbligarlo a finire tutta la sua porzione…
Uno degli escamotage che si possono utilizzare, in questi casi, è di inventarsi dei piatti unici, in modo tale che il bambino non sia costretto a stare a tavola per un tempo, per lui, infinito.
I motivi per cui i bambini potrebbero rifiutarsi di mangiare sono molti: magari non hanno fame in quel momento (hanno fatto merenda tardi?), oppure perché forse quella è una porzione troppo abbondante per loro.
E qui, scatta la domanda.

Come si fa a sapere quali sono le porzioni giuste per un bambino?

Per venire incontro alle mamme, per facilitare la vita e per dare una giusta prospettiva, Nestlé, con la supervisione scientifica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha sviluppato Nutripiatto. Si tratta di un simpatico piatto, tutto colorato e suddiviso in tre parti (verdure, carboidrati e proteine), che mostra proporzioni e funzioni dei vari gruppi alimentari, aiutando la mamma a gestire le giuste porzioni degli alimenti e la distribuzione dei vari nutrienti..
Rivolto ai bambini dai 4 ai 12 anni, Nutripiatto è uno strumento di educazione alimentare studiato con il fine di promuovere i principi di un’alimentazione sana e bilanciata indirizzata principalmente ai più piccoli ma che, ad ampio spettro, può coinvolgere le abitudini alimentari di tutta la famiglia.
Nutripiatto è utile anche per i bambini, per insegnare loro l’importanza di certi alimenti, che sono indispensabili per uno stile di vita sano ed equilibrato. L’innovazione di Nutripiatto sta proprio nel mettere, al centro di tutto, il bambino stesso: attraverso il “metodo delle mani”, alla base del progetto, e con l’aiuto dei genitori, il bambino impara infatti ad adeguare le porzioni degli alimenti man mano che cresce, sulla base della grandezza del proprio palmo, pugno o lunghezza delle dita, imparando così ad autoregolarsi e a comporre il proprio pasto senza alcune difficoltà.
Un’altra cosa che ho trovato molto utile per noi mamme è la guida didattica, compresa nel kit Nutripiatto e on-line, in cui è possibile trovare suggerimenti e consigli per soddisfare i fabbisogni nutrizionali dei bambini e tante ricettine simpatiche e veloci da realizzare anche con l’aiuto dei più piccoli.
Per avere il Nutripiatto e la guida, basta farne richiesta gratuita al sito: http://www.nutripiatto.nestle.it

La missione di questo interessante progetto è di migliorare la qualità della vita delle persone di contribuire ad un futuro più sano. A capello di questo interessante progetto vi è il programma internazionale Nestlé for Healthier Kids, l’iniziativa lanciata da Nestlé a maggio 2018 in occasione della Giornata Internazionale delle Famiglie che si pone l’ambizioso obiettivo di aiutare, entro il 2030, 50 milioni di bambini a vivere in modo più sano.Un obiettivo ambizioso, ma fattibile, perché è qualcosa che vale sul serio.

E, come sempre, usiamo l’istinto e cerchiamo di lasciare da parte le nostre ansie.

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