Last Updated on 23 Luglio 2019 by Micaela

Quanti regali amiamo fare ai nostri pargoli!
E ad ogni occasione speciale siamo lì a pensare a quello giusto per la loro età.
Gli abbiamo comprato la qualunque, abbiamo cercato di accontentare ogni desiderio.
Ma qual è il regalo più grande che possiamo fare a nostro figlio? Sicuramente, da buoni genitori risponderemmo tutti l’amore, la nostra presenza e così via ed è tutto giusto, sacrosanto. Niente può sostituire del tempo trascorso insieme, anche senza far nulla di speciale, ma non è a questo che mi riferisco oggi…
Spesso, soprattutto ultimamente, mi ritrovo a fare regali “diversi”, regali che possano lasciare un segno e un bagaglio, regali fatti di esperienze e di vita vissuta.

L’inglese: noi generazione di autodidatti

Tra questi, un regalo per il suo futuro è certamente l’inglese.
Eh già, non ditemi che voi crescendo, viaggiando, lavorando, non vi siete mai sentiti in imbarazzo, un po’ inetti e a disagio di fronte a chi padroneggia così bene la lingua più parlata al mondo!
Quante volte avrete pensato, come me, quanto vorrei essere bilingue!
Sì perché non vogliamo ripudiare la nostra amata lingua italiana, lingua armonica, un po’ cantata come ci dicono gli stranieri, ricca di termini precisi e adatti ad ogni situazione; ma quanto avremmo voluto conoscere bene anche l’inglese, una lingua, in fondo, nemmeno così complessa, dalla grammatica molto più snella, con meno vocaboli da imparare e meno faticosa da memorizzare.
Avremmo voluto destreggiarci in tutte quelle situazioni in cui eravamo all’estero e dovevamo fare una domanda appena un po’ più complessa di “Where is the station?” o “Can I have a menu?” e soprattutto avremmo voluto capire con maggiore facilità la risposta che ci veniva data . Oppure quelle volte che ricerchiamo sul nostro amato WEB informazioni d’oltralpe…in inglese, appunto…ed invece ci ritroviamo con google translate a dover pure interpretare quello che un software ci vuole dire e molto spesso andiamo a menare il can per l’aia, perchè traduciamo fischi per fiaschi.

Si può essere bilingue nascendo in Italia da genitori italiani?

Ma si può essere bilingue se si nasce in Italia da genitori italiani? La risposta è incredibilmente sì.
Perché il segreto è tutto nell’infanzia.
Sicuramente abbiamo sentito dire più volte che il cervello di un bambino è come una spugna, in grado di immagazzinare un’infinità di informazioni proprio nei primi anni di vita, momento in cui si sviluppa il linguaggio e la comunicazione. Tutto questo, non è un luogo comune.
La verità è che se un bambino entra in contatto con una seconda lingua proprio nella scuola dell’infanzia, sarà capace di imparare a parlare, leggere e scrivere in due lingue contemporaneamente. Questo è il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli.
In un’era in cui i confini si assottigliano, le barriere si abbattono (o almeno così vorremmo), possiamo donare ai nostri ragazzi un futuro più facile e dare loro gli strumenti per vivere al meglio.

Come funziona una scuola bilingue?

Per questo in Italia è aumentata enormemente la presenza di scuole internazionali e scuole bilingue dell’infanzia e primaria (come questa: http://www.stphilipschool.it).
La differenza tra le due sta nel fatto che, mentre la prima prevede un corso di studi internazionale e dunque legato alle scuole di un altro paese rispetto all’Italia (generalmente quindi Stati Uniti o Gran Bretagna) le scuole bilingue dell’infanzia ma soprattutto le scuole primarie bilingue, rispettano il piano di studi indicato dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Le materie, siano esse scientifiche o umanistiche, vengono svolte parallelamente in entrambe le lingue, permettendo al bambino di utilizzare due diversi registri linguistici contemporaneamente.
Se poi insieme alla scuola, il genitore a casa continua a stimolarlo, con la visione di cartoni animati in lingua inglese, o con qualche piccola conversazione, il gioco è fatto.
E’ questa la formula per aiutare i nostri figli ad imparare al meglio una seconda lingua. E, per chi ha la possibilità, è sicuramente un gran bel regalo.

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