Last Updated on 3 Gennaio 2022 by Micaela

“Gli anni più belli” è il nuovo filmd di Gabriele Muccino, in uscita al cinema il prossimo 13 febbraio.

Sulla circolarità del tempo

Il film dimostra la circolarità del tempo, i famosi “corsi e ricorsi storici” di cui spesso si parla, ma che difficilmente vengono colti quando accadono.
Nel film sono tutti lì: davanti a noi.
E’ una storia che abbraccia più generazioni ed è proprio così che nell’intervista Gabriele Muccino presenta “Gli anni più belli”.

Gli anni più belli – la trama

Il film scorre quarant’anni di vita di quattro personalità, prima adolescenti ed infine adulte: Gemma, Paolo, Giulio e Riccardo. Ne sviscera speranze, delusioni, fallimenti e successi. Ne esce fuori un quadro completo dell’Italia dagli anni ’80 ad oggi.

La pellicola è ben strutturata e coinvolge parecchio: la storia viene raccontata in prima persona dagli stessi personaggi, tenendo vivi interesse e curiosità.
Sono i personaggi stessi a decidere se far entrare o meno lo spettatore in quel preciso istante, andandolo anche ad ancorare in un preciso punto, in quell’esatto momento, in quel passaggio cruciale, finché non è il personaggio stesso a decidere quando si può passare alla prossima scena o storia.

Muccino vuole rendere omaggio all’Italia di quegli anni, vuole illustrare quanto ha fatto tesoro nel corso della propria vita e confessa che ha certamente messo un po’ di se’ in ogni personalità rappresentata.

Parlando dei quattro protagonist, quello che salta agli occhi è la loro mancata rassegnazione nei confronti di quanto accade loro e questo li costringe ad analizzare di continuo i loro comportamenti e ad una ricerca spasmodica e incessante di miglioramento.

I quattro personaggi

Gemma è una donna “disperata”: una persona che non ha avuto l’affetto desiderato e che quindi, le basta veramente poco per ritrovare quel battito di vita che lei tanto brama. In lei, nel corso della pellicola, si può notare un forte cambiamento: prima donna di Paolo e successivamente donna di Giulio, la sua fragilità la spinge a cercare una precisa identità che le sfugge. E ci riesce, trovando il proprio posto sentimentale e fisico che potrà renderla veramente felice.

Giulio è inizialmente un ragazzo che cresce nella paura della povertà e in quella di diventare un uomo mediocre. Questo farà di lui un uomo corruttibile e capace di scendere a compromessi, pur di raggiungere il proprio traguardo. Tra tutti è quello che perde maggiormente la strada, gli ideali e ciò che un tempo era realmente.

Paolo è il bravo ragazzo, il classico uomo per bene, è quello che ha idee più semplici e oneste, ha voglia di tramandare il suo sapere alle future generazioni e porta con sé ideali che nemmeno il tempo riuscirà a scalfirgli. Anche dopo la delusione d’amore che avrà a causa di Gemma e Giulio, continuerà, nonostante tutto ad amare incessantemente, a giustificare, a sperare.

Infine, c’è Riccardo, chiamato anche Sopravvissuto, perché i due amici li ha proprio conosciuti durante una manifestazione politica, dove viene colpito da un proiettile volante e scortato dai due ragazzi, riesce a salvarsi. Riccardo riesce a rimettere ordine là dove si crea il caos, è il più sognatore tra tutti e, dopo il fallimento del matrimonio con la moglie Anna (conosciuta su un set), ritornerà ad una vecchia vita carica di ricordi.

Quindi, gli anni più belli, quali sono?

La vita effettivamente va avanti, nonostante tutto e tutti: non possiamo fermarci a contemplare i nostri errori, piccoli o grandi che siano e questo è spesso un bene.
Con il tempo alcuni di questi errori o di queste mancanze si possono rammendare, altri si devono lasciar scorrere e vanno perdonati. Anzi, dobbiamo perdonarci e andare avanti.
Gli anni più belli infondo sono questi, sono il presente.
E’ proprio il presente: fatto di progetti, di sogni da realizzare, di movimento interiore che spinge verso un traguardo che è ancora da esplorare e non importa quando lo si troverà, l’importante è cercarlo.
E, cosa ancora più importante, se capita di perdersi (e capita!), bisogna raddrizzare il timone e ritrovare il proprio percorso.

Gli anni più belli parla di tutti noi e della nostra fatica ad essere al mondo, con tanti dubbi, speranze, paturnie e ansie che il più delle volte ci creiamo da soli, giusto per non farci mancare nulla.

Silvia Capozzi

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