Last Updated on 10 Febbraio 2020 by Micaela

Capita che, in via del tutto eccezionale e come primo esperimento nella storia della nostra famiglia, si vada a cena fuori una sera tutti insieme, capita che si tratta proprio della cena di fine anno scolastico di Miriam, che da settembre comincerà un nuovo ciclo di studi: la scuola primaria.
Capita che, in compagnia dei suoi amichetti e dei relativi genitori, con le loro maestre, si trascorre una serata allegra, spensierata, in cui i bimbi giocano, corrono e si divertono.
Capita, quindi, che si faccia un po’ più tardi del solito e che si ritorni a casa in orari che ormai sono “proibitivi” per noi… e riscopriamo il piacere di stare fuori, di trascorrere del tempo in compagnia, al di fuori della solita cerchia di amici e famigliari.
Capita quindi che…
“OMMMMMIODDDIOOOOOO!!!! Marco alzati!!!! Sono le 08.40!!!!!”
Una serie di pensieri non riescono a trovare la via di uscita dalla mia testa, non riesco a focalizzare la situazione: mattina, tardi, i bimbi dormono, tutti, non è sabato e neanche domenica…
“OOOOOMMMMIOOOOODDDDDIO!!!!”
Ok, respiro, calma: “Ho preso un giorno di ferie per poter essere presente alla festa di fine anno al nido di Massimo.”
Bene, un pensiero di meno.
Ok, respiro: “Le bimbe! Devo portarle a scuola entro le 9.00!”
Ok, non ce la farò mai.
“Bene, poco male, non andranno a scuola e verranno alla festa di Massimo con me.”
“O no!!!! Oggi è l’ultimo giorno di scuola dell’infanzia di Miriam!!! Non ha salutato le sue maestre, i suoi amici!!!”
silenzio, nella mia testa.
“Meglio così.”
 
Odio i saluti, odio gli addii, odio quei momenti di separazione, quelli che, soprattutto, concludono un periodo pieno zeppo di bei ricordi, di belle esperienze, di belle persone conosciute, che inevitabilmente, nonostante le tante promesse di: “Ci sentiamo, ci vediamo, teniamoci in contatto…” fanno già parte del nostro passato, del passato di Miriam.
E’ il suo primo grande passaggio.
La sveglio, non tanto dolcemente, visto l’orario, e poi le dico: “Miri, andiamo alla festa a scuola di Massimo”.
Lei mi guarda, si vede che realizza in quell’istante che non andrà a scuola, alla sua adorata scuola e mi dice: “Mamma, promettimi però che mi porti dalle maestre a settembre, io devo salutarle!”
Certo, non ho potuto tirarmi indietro. Così, gliel’ho promesso, ma sarà diverso, sarà molto diverso a quel punto e spero che, trascorsa l’estate, il distacco sia un po’ meno doloroso.
E poi la guardo, la mia Miriam, la mia bimba dolcissima e sensibilissima, che riesce a ricordare esattamente ogni istante trascorso, ogni battibecco con le amichette, ogni frase delle sue insegnanti, ogni scenetta avvenuta in quell’edificio.
Miriam, la mia bimba precisa, attenta, scrupolosa, responsabile.
Miriam, la mia bimba che è cresciuta tantissimo, che da piccola bimba chiusa in se stessa, timorosa e impaurita, è sbocciata, ora sa il fatto suo e risponde a tono, sa portare avanti argomentazioni come una donna, sa metterti con le spalle al muro soltanto con l’uso della parola.
E va bene così, va benissimo.
Con l’aiuto delle maestre, con il loro supporto, con il loro affetto, con la loro pazienza, con la loro esperienza, abbiamo fatto un percorso incredibile con Miriam: hanno capito le sue difficoltà, le sue paure, le sue insicurezze e ci hanno aiutato tanto a capire e a superare le piccole-grandi difficoltà che ci si sono parate davanti in questi 3 anni, che non sono affatto volati, sono stati pesanti, faticosi, pieni di salti mortali, ma sono stati GRANDIOSI!
Sono convinta che Miriam avrà sempre spazio nel suo cuore per le sue adorate maestre, ci si rifuggerà e ci troverà consolazione nei momenti di sconforto, perchè da loro ha avuto sempre affetto, un abbraccio, incoraggiamento… è sempre stata compresa, aiutata, capita. E’ sempre stata rispettata, accettata, valutata per quel che era.
Una nuova avventura sta per cominciare. E la vogliamo iniziare col sorriso, senza lacrime e addii, perchè la maestra Renata e la maestra Claudia sono sempre con noi!
2 pensiero su “L’ultimo giorno di scuola dell’infanzia di Miriam che non c’è stato”
  1. ho riletto dopo tanto tempo,questa bellissima vostra cronaca, è anche un po’ mia.Per l ennesima volta mi è scesa la lacrimuccia …quanto tempo è passato,ma quanto affetto x ognuno di voi porto nel mio cuore.Vi voglio bene …maestra Claudia

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