Last Updated on 3 Agosto 2022 by Micaela

Realizzare un film, una rappresentazione teatrale o un qualsiasi prodotto televisivo richiede il lavoro di decine di specialisti e professionisti di diversi settori. Tra questi, una figura imprescindibile è il make up artist, ovvero colui (o colei) che una volta si chiamava “truccatore” o “truccatrice”.
Con l’evolversi delle esigenze, dei prodotti e delle tecniche, questa figura oggi si può paragonare ad un vero e proprio artista, che da un lato deve soddisfare le richieste di registi, sceneggiatura e persone di scena e dall’altro deve metterci del proprio creando qualcosa di unico, efficace e riconoscibile.

Non basta saper stendere un velo di rossetto, o mettere un po’ di brillantini, qui si parla di professionalità a livello altissimo.
Bisogna conoscere prodotti, saper trattare diversi tipi di pelle, conoscere le luci di scena, la tenuta e la resistenza del make up, insomma, c’è un mondo dietro niente affatto banale.
E la strada per arrivare ad questi livelli è lunga e non sempre facile.

Cosa fare per diventare make up artist

Per diventare make up artist. c’è bisogno innanzitutto di studiare, come in tutte le professioni, soprattutto se lo si vuole fare seriamente.
Ci sono infatti sia scuole regionali, sia private, tenute da make up artist professionisti, accreditati e famosi. Da queste scuole escono intere squadre di ragazzi e ragazze che hanno voglia di entrare a far parte di questo mondo.

Una volta completato il percorso scolastico, va fatta tanta tanta tanta, tantissima pratica.

Si deve osservare gli altri, fare propri i consigli, rubare con gli occhi e rielaborare con la propria creatività. C’è bisogno di provare e riprovare. Di sbagliare e ricominciare.

E questo vale in tutte le professioni.

Il make up artist e gli effetti speciali

Non è vero che con l’evolversi delle tecniche di creazione degli effetti speciali al computer la figura del make up artist sia andata a perdere di valore. Anzi. C’è ancor più bisogno di specializzazione nel settore.

Vogliamo parlare delle ore di trucco a cui si è sottoposto Chris Hemsworth per interpretare l’ultima versione di Thor, oppure il giovane Jamie Campbell Bower per interpretare il villain Vecna nell’ultima stagione di Stranger Things?
Questa è la dimostrazione che c’è bisogno di grande professionalità, di conoscenza e di manualità.

Il truccatore freelance

Il lavoro del make up artist, una volta fatto il percorso di pratica, può prendere due strade: si diventa dipendenti assunti direttamente da grandi case produttrici, da canali televisivi, come parte integrante dello staff, avendo così una busta paga fissa, oppure si lavora in maniera autonoma, proponendosi laddove ci sia richiesta.
In questo secondo caso, inevitabilmente, c’è bisogno di aprire una partita iva. E questa è la parte più noiosa di tutta la faccenda e talvolta anche la più delicata.
Sapere bene come muoversi, cosa fare, quali sono i tempi e i passi giusti per evitare fregature e perdite di risorse non è affatto semplice. Meglio affidarsi a professionisti del settore, magari in versione digitale e low cost come Fiscozen, una piattaforma online che fornisce assistenza e consulenza fiscale.
In questo modo, ci si può concentrare sulla propria passione, con la certezza di poter contare sul proprio referente di fiducia per qualsiasi dettaglio relativo alla Partita IVA.

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