Last Updated on 21 Marzo 2022 by Micaela

Il nuovo rifacimento del musical West Side Story di Steven Spielberg è la massima celebrazione che si poteva fare a questo capolavoro scritto nel 1957.
La storia d’amore tragica tra due giovanissimi appartenenti a famiglie rivali riesce a diventare quanto mai attuale.
Non solo si è arricchita di sfumature e di profondità come mai prima d’ora, ma il contesto di una New York in piena crisi sociale e politica emerge prepotente e delirante per denunciare tematiche ancora esistenti.

New York è una dei protagonisti della storia

Sì, New York è uno dei protagonisti della storia, insieme alla coppia di innamorati Tony e Maria, bianco europeo uno, portoricana l’altra.

La ricostruzione storica di quel periodo, nel film, è più che fedele: il teatro della vicenda è costituito dalle strade di due quartieri confinanti dell’Upper West Side, ovvero Lincoln Square (abitata dai discendenti degli emigrati negli Stati Uniti durante il XIX secolo, prevalentemente europei) e San Juan Hill (abitata principalmente da portoricani che avevano preso parte all’immigrazione di massa avvenuta in seguito alla Seconda Guerra Mondiale).
Nei primi anni Cinquanta, Robert Moses, commissario delle opere pubbliche per la città di New York, rase al suolo questo intero tratto di terra per costruire il Lincoln Center for the Performing Arts e la Fordham University, tra le altre cose. A causa della distruzione di questi quartieri, quasi tutti gli abitanti dell’area furono costretti ad abbandonare le loro case. Di fatto questo costituisce la base della violenta rivalità tra le due fazioni, ciascuna alla ricerca di una supremazia su quel territorio, senza rendersi conto che erano entrambe vittime di una decisione calata dall’alto che aveva inevitabilmente conseguenze politiche e sociali.
Ecco perché quelle strade sono descritte come una landa desolata, abbandonata, un cumulo di macerie e polvere.
E ci sono questi ragazzi, che vivono per strada, tra quelle macerie e che cercano di andare avanti tra povertà, razzismo, pregiudizi e violenza.
Questi non possono ammettere che un ragazzo di una fazione possa mai innamorarsi di una ragazza dell’altra. Ma questo è proprio ciò che accade.

David Alvarez as Bernardo in 20th Century Studios’ WEST SIDE STORY.

Ci sono anche altre novità in questa versione della storia.

Le altre novità del film

Spielberg ha intensamente voluto dare un tocco ancora più realistico, scegliendo nel cast attori autenticamente giovani e ispanici. Inutile far recitare il ruolo di Maria o di Anita a ragazze bianche, c’è bisogno di dare credibilità alla storia, perché seppur romanzata, racconta di realtà che esistono ancora.

Rita Moreno as Valentina and Ansel Elgort as Tony in 20th Century Studios’ WEST SIDE STORY, directed by Steven Spielberg. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2021 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Altra differenza dalla sceneggiatura originale del musical è la presenza della vedova del droghiere, donna anziana portoricana, che protegge e istruisce Tony. Lei costituisce l’unico punto di incontro tra le due bande rivali, lei è la storia di quel posto, quello che è significato arrivare lì e cosa significa rimanerci insieme. Il personaggio è stato pensato proprio cucito addosso a Rita Moreno, lei è l’anello che congiunge la versione del film del 1961 con quella di oggi, infatti all’epoca interpretava il ruolo di Anita (che le valse l’Oscar per attrice non protagonista).

Le musiche e le coreografie

Parte essenziale del film sono le coreografie gigantesche e le musiche meravigliose, trascinanti, coinvolgenti, monumentali e che toccano corde profonde.
Se si è cresciuti a pane e vecchi musical, questo è l’apoteosi del godimento, è ciò che serve per nutrire l’anima di bello e poetico. (E Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno oggi!)
I costumi poi sono qualcosa di talmente studiato nei minimi dettagli, che fanno diventare l’opera un vero dipinto animato.

Il risultato è un grande capolavoro che non deve essere perso e che rimarrà impresso nella mente per tanto, tanto tempo.

West Side Story è per bambini?

Inutile dire che il film West Side Story è più che adatto anche ai bambini, anzi, loro apprezzeranno la maestria e la magia di questo film sin dai primi fotogrammi.
Il commento del mio piccolo Massimo (10 anni): “Mamma, bello però litigare cantando, non è male come idea!”.

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