Last Updated on 11 Febbraio 2020 by Micaela

Sono appassionata di serie televisive, principalmente poliziesche, d’azione, con vicende che lasciano col fiato sospeso. Oppure mi piacciono le serie distensive e divertenti.

The Good Wife – serie tv legale/politica

The Good Wife non è niente di tutto questo, eppure mi ha letteralmente stregata, dalla prima all’ultima puntata delle ben 7 stagioni. Sì, ho detto sette. E le ho guardate nel giro di pochissimi mesi e confesso che se avessi avuto più tempo libero, me le sarei bevute a maggiore velocità.

La storia per sommi capi

La storia ruota attorno ad Alicya, moglie del procuratore di Stato Peter Florrick, che da donna dedita alla famiglia, ai figli e alla casa, si ritrova nel bel mezzo dello scandalo sessuale in cui è stato incriminato il marito e per cui lui, giustamente, finisce in carcere.
Lei, stoica più che mai, non solo rimane vicina al marito, seppur con una miriade di tormenti interiori, ma si rimbocca le maniche e si dà da fare per cercare di continuare ad avere una vita dignitosa e ritrovare anche uno scopo nella vita, che non fosse solo quello di essere una mamma.
Così, non più in giovanissima età, si ritrova a bussare alle porte degli studi legali della città per essere assunta come avvocato. E’ disposta ad accettare qualsiasi mansione, perchè è consapevole che sarebbe stato più che difficile farsi assumere, alla sua età, senza ormai più esperienza lavorativa, madre di due figli e per giunta, con il marito in prigione!

Incontra un suo vecchio collega universitario, che nel frattempo ha aperto uno degli studi legali più rinomati di Chicago e, memore delle sue capacità (e soprattutto perchè era stato innamorato perso di lei), decide di darle una seconda chance e la assume.
Da quel momento Alycia non perde un colpo: le cause che segue lei sono un successo dietro l’altro, con la complicità dell’investigatrice privata che la supporta, riesce sempre a trovare la chiave che ribalta il verdetto ad un minuto dalla fine.
Ogni puntata quindi ha almeno un paio di cause in parallelo, seguite dai diversi avvocati dello studio. Poi di sfondo ci sono le storie di ciascuno di loro, che si intrecciano e si sviluppano lungo il corso delle stagioni, rivelando dettagli inaspettati e talvolta anche dei colpi di scena niente male (come piacciono a me!).

L’immagine della donna che sorprende tutti

Ovviamente Alycia mantiene un aplomb ed un’eleganza senza eguali e ribalta quelle che erano le aspettative di tutti su di lei, che la volevano come una povera moglie sola e abbandonata, cornuta e incapace di andare avanti, a raccogliere bucato e a piangere lacrime amare.
Invece no, lei è diventa una donna di successo, brillante, intelligente, padrona del suo destino al 100%.
Da vittima di un tradimento, diventa una donna talmente forte e capace, che è il riferimento per chiunque le ruoti attorno.
Certo, questa sua forza le è costata non poco: ha dovuto perdere tanto lungo il cammino, è caduta talvolta a compromessi, altre volte ha fatto passi falsi, da cui si è rialzata sempre con stile, ma tutto questo ha fatto di lei la donna capace di scegliere cosa realmente vuole e di prenderselo, sempre essendo realistica e senza perdere di aderenza ai propri valori.
Un cinismo controllato… ecco cosa Alycia matura nel tempo.
Si riesce ad entrare in empatia con lei da subito, si trova immediatamente sintonia e comprensione. Si vivono le sue storie, i suoi successi ed i suoi insuccessi con grande pathos. Si ride con lei, si piange con lei e spesso ci si incazza pure con lei, quando si comporta in modi che non vorremmo o che non ci aspetteremmo.
E’ questo che fa di una serie davvero una serie televisiva di successo, non credete?

Non più i soliti cliché

Con questa serie si ribaltano, in effetti, tanti dei cliché a cui siamo notoriamente abituati: anche se un matrimonio finisce, non vuol dire che non ci si possa supportare a vicenda e non solo perchè si hanno dei figli in comune, non è vero che se una donna decide di dedicarsi alla carriera vuol dire necessariamente che non sia una buona madre e non è neppure vero che se una donna preferisce la carriera alla maternità, sia solo una cinica stronza. Non è vero, poi, che un avvocato disabile non possa essere altrettanto cinico e spietato e, anzi, approfittare della sua disabilità in aula, per proprio tornaconto.

Tanti sono i personaggi che vengono introdotti nelle diverse serie e sono tutti ugualmente interessanti e particolari e molti si ritrovano spesso lungo il percorso, dando più continuità al tutto.
I dialoghi sono incalzanti, il ritmo della storia non è costante: si rallenta per poi accelerare e poi rallentare di nuovo, la sceneggiatura è curatissima e di livello davvero pregiato.

Insomma, in definitiva, non è la serie del “politically correct”, anzi. Non è la serie tv che alimenta le solite ipocrisie, i soliti personaggi e le solite storie trite e ritrite. The Good Wife ribalta ruoli e azioni.
E le donne ne escono decisamente vincenti. Sempre.

Se non l’avete vista, beh… vi suggerisco caldamente di vederla appena potete. E poi mi saprete dire cosa ne pensate.
Trovate tutte le stagioni di The Good Wife su Amazon Prime.
La serie, prodotta da un colosso come la CBS, conta ben 7 stagioni, spalmate su 7 anni a partire dal 2009, 156 episodi totali, ciascuno di una durata di circa 45 minuti.
Ha ottenuto un bellissimo successo, ma sperare in un’ottava stagione, sembra sia tempo perso, da quanto leggo in giro. Peccato. Mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe andata avanti la vita di Alycia e degli altri, dal momento che con l’ultima puntata della settima stagione sono stata infilate un paio di stoccate davvero interessanti!

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