Le mascherine ispirate ai personaggi dei film della Universal Picture, bellissime, pratiche e sicure. Cinemask.
Last Updated on 14 Giugno 2023 by Micaela
Il film Dungeons and Dragons l’onore dei ladri è un grande film di intrattenimento, dove azione, battute e riferimenti al più famoso gioco di ruolo del mondo sono ad ogni angolo, ma non è per bambini. O almeno, intendo, per bambini al di sotto degli 8 o 9 anni.
Dungeons and Dragons è per bambini?
Se siete genitori appassionati del genere fantasy o, ancora di più, amanti del gioco di ruolo, capirete facilmente il motivo della mia affermazione: il genere non è adatto ai bambini perché semplicemente potrebbero annoiarsi e non capire l’intreccio della storia, che è parecchio intricato e si avvolge su se stesso più volte. Non capendo la storia, il bambino si annoia. Ancor di più se si considera la durata dell’intero film: due ore e un quarto seduti su una poltrona, al cinema, al buio, senza fare altro. Potrebbe essere un incubo per il bambino. E di conseguenza per voi. Per non parlare di chi vi siede accanto. Ne abbiamo avuta diretta testimonianza nella fila dietro alla nostra.
Inoltre ci sono delle scene in cui i protagonisti per recuperare delle informazioni preziose, interrogano degli zombie. Il tutto è condotto con estrema ironia e molta leggerezza, ma potrebbero non essere sufficienti per smorzare i toni per bambini troppo piccoli.
Detto questo, se ancora pensate che il film Dungeons and Dragons sia per bambini e volete sapere qualche dettaglio in più sul film (rigorosamente no spoiler) allora continuate questa lettura.
Dungeons and Dragons il gioco di ruolo
Appartengo alla generazione che amava riunirsi la sera attorno a un tavolo e con libro mastro, dadi e carte speciali, si trascorreva il tempo immaginando mondi fantastici. Non ero tra i giocatori, ma assistevo spesso a queste sessioni interminabili (solo perché mi piaceva uno dei ragazzi che partecipava al gioco). Fatto sta che ho visto concretamente di cosa si tratta e della serietà con cui si studiavano le strategie e si conducevano le battaglie. Tutto è preparato con meticolosa precisione. Si cura ogni dettaglio, ognuno si costruisce il proprio personaggio, la storia deve essere sì fantastica, ma all’interno di certe regole deve sempre essere verosimile.
I miei figli, invece, prima di vedere questo film non conoscevano questo gioco, se non perché è abbondantemente citato in una delle loro serie preferite (Stranger Things). Quindi dopo aver spiegato loro di cosa si trattasse, ci siamo tuffati nell’avventura.
Il film è l’unione di generi differenti: si parte dal fantasy, si passa per tanta azione (scene in perfetto stile Avengers), condita da umorismo (un filo troppo). Due ore abbondantissime di intreccio non del tutto lineare, ma è così che va il gioco, il che ne fa un mattoncino a volte troppo denso.
Un gruppo di lestofanti deve risolvere una serie di enigmi e devono superare determinate prove per poter recuperare una reliquia, ma si trovano a salvare il loro mondo, minacciato da una maga rossa (molto somigliante alla versione di Wanda della Marvel) e da un perfido Hugh Grant (che è talmente antipatico, tanto da ricordare le pessime battute che ha fatto durante l’ultima serata degli Oscar)
Chris Pine è perfetto nel ruolo del ladro, così come Michelle Rodriguez in quello della Guerriera. Stucchevole e disegnato un filo stupido è il Paladino interpretato da Regè Jean Page. Per il resto il film non porta grandi novità sullo schermo, anzi scene e schemi evocano altri mille film più o meno di questo tipo. Si è voluto andare sul sicuro, evidentemente.
Tutto perfetto, ma manca un ingrediente fondamentale
Gli effetti sono evidentemente ben realizzati, il cast è in sostanza più che azzeccato.
Il risultato pertanto è godibilissimo (da vedere soprattutto al cinema per essere totalmente avvolti da questo mondo fantastico), questo è fuori discussione. Ma se dovessi inforcare le mie lenti da nerd, direi che si è reso il tutto troppo ridanciano e leggero e i personaggi evocano più i film Marvel che storie epiche. Ecco, a dirla tutta, manca un ingrediente fondamentale: l’epicità.
Giocare a Dungeons and Dragons è una cosa seria.
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