Last Updated on 19 Giugno 2022 by Micaela

In 80 anni di stoaria di Batman, il nuovo Batman di Reeves ci ha fatto sobbalzare dalla poltrona.
Eravamo abituati a vedere Bruce Wayne sempre tutto d’un pezzo, un uomo deciso, che difficilmente sbaglia o tentenna. E il suo alter ego, Batman, era altrettanto potente e ingegnoso: dove non arrivava con la forza, arrivava con l’ingegno. Impegnato a combattere il crimine a Gotham City, trovava sempre il modo per uscirne vincitore, come un vero supereroe richiede. Bruce era l’uomo che aveva trasformato il dolore per la perdita dei suoi genitori quando era solo un bambino, in qualcosa di costruttivo e altruistico, in qualcosa di catartico, mettendo la sua opera al servizio della città. Tutto volto al positivo, quindi. Finora.

The Batman di Reeves – 2022

Ebbene, dimentichiamoci questo tipo di personaggio: infallibile, positivo e idealista. Prepariamoci a conoscere un uomo pieno di rabbia, rancore, sofferenza, complessità e tremendamente vendicativo, dove fiducia e speranza difficilmente trovano spiragli da cui filtrare. Questo è infatti il nuovo film The Batman di Matt Reeves.

Più Bruce che Batman

In questo nuovo capitolo, del tutto scollegato dall’universo DC Comics precedente, si racconta di un giovane Bruce che costruisce il proprio personaggio e se stesso come uomo, in mezzo a mille dubbi e tormenti, trovando la motivazione per combattere nella sua stessa rabbia che difficilmente riesce a reprimere, e che trova sfogo nel combattimento contro una miriade di villain. (interessante è questa infografica sui cattivi di Batman di ExpressVPN).

Guardando questo nuovo film ci si sofferma e si rimane più affascinati da Bruce che da Batman. E lo stesso Bruce ancora non ha ben chiaro che ruolo dare a quella maschera. Difficile trovare un equilibrio quando dentro di sè convivono spettri e paure del passato e del presente.

Vivere in una città come Gotham, da orfano, sebbene rampollo di una delle famiglie più in vista, e maturare in una commistione di sentimenti contrastanti, fa di Bruce l’essere più controverso dell’universo, che facilmente riesce a entrare in sintonia con il cattivo di turno, perché trova sempre un parallelo con il proprio vissuto. C’è ben poco di altruistico nel combattere il male, per Batman. E non c’è una netta separazione tra male e bene, mai. Questo lo capisce presto Bruce e ciò lo manda in crisi, proprio per quella mania del controllo che lo contraddistingue.
Ok la maschera, la tecnologia, i soldi, la batmobile e tutto il resto, ma Batman è pur sempre un uomo e come tale attraversa periodi di grandi crisi, incertezze e profonda solitudine.

Ecco, più che di azione qui si parla di risvolti psicologici, di approfondimenti introspettivi e di emozioni. Difficile pensare in questa chiave Batman, ma è proprio quello che accade con questo nuovo e coraggioso film.

Pattinson incarna perfettamente il nuovo Batman di Reeves

In tutto questo, il nuovo volto di Bruce Wayne, Robert Pattinson, è credibilissimo e ben esplicita tutte le sfaccettature del personaggio. L’attore ha rivelato che proprio per questo nuovo modo di raccontare Batman ha accettato il ruolo, perché mai avrebbe preso parte ad un film di supereroi. Mettendo in campo tutte le sue doti acquisite nel tempo, Pattinson riesce ad incarnare il volto dell’uomo e anche sotto la maschera ben traspare il tormento interiore.

E le reazioni dei fan a questo “nuovo” personaggio?

Dato l’ardito cambio di registro nel racconto di questo supereroe (che ormai abbiamo capito non esserlo più o comunque, non ancora), i fan rimarranno delusi?
Forse quelli della vecchia guardia, i nostalgici, che proiettano in Batman i propri valori di mascolinità e di invincibilità, storceranno il naso e avranno da ridire.
Questo Batman soddisfa le aspettative dei nuovi fan, dei giovani, ovvero di coloro che stanno cercando un proprio posto nel mondo (in questo difficile mondo che gli stiamo consegnando), che stanno misurandosi con eventi e situazioni che nessuno aveva mai previsto accadessero, il tutto condito dalle crisi esistenziali di genitori incapaci di gestire le proprie emozioni e le proprie vite, proprio perché in preda al sovvertimento di paradigmi e valori che pensavano essere incrollabili.
Gli aspetti introspettivi che esplorano i meandri della mente umana (sia di Bruce, ma anche di tutti gli altri personaggi del film), sono tali da rendere questo film non soltanto un film d’azione, ma un thriller psicologico, godibilissimo anche per chi non ama i classici film dei supereroi.

Batman è solo un uomo

Difficile pensare che possa esserci una simile svolta anche nella narrazione di altri supereroi. Solo Batman lascia spazio a questo tipo di racconto e di scoperta. Gli altri vengono da altri mondi, hanno poteri superiori, sono esseri del tutto perfetti. Umanizzare un Superman o un Aquaman non è credibile.
Batman sì, del resto è solo un uomo.

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