Last Updated on 3 Gennaio 2022 by Micaela

Pedro Almodóvar torna a raccontare dell’universo femminile e, più in particolare, della maternità.
Al centro c’è la storia di due donne che diventano mamme e sullo sfondo ci sono altre figure femminili: una terza madre, un’amica, una comunità di donne di un paese della Spagna.
Le figure maschili presenti sono satelliti che gravitano attorno, che non sono artefici della storia, ma ne sono strumenti.

Madres paralelas: due madri, due storie a confronto

Janis (Penélope Cruz, premiata come migliore attrice alla Mostra di Venezia) e Ana si conoscono in ospedale, mentre stanno per partorire due bambine (anche qui, solo femmine).
Janis è una quarantenne che sente il ticchettio dell’orologio biologico scadere e, a prescindere dalla sua relazione precaria con l’uomo che è il padre della creatura, è felicissima di questa sua nuova situazione. E’ una donna solida, nonostante quella che è stata la sua di madre, è affermata nel lavoro, è padrona della sua esistenza.
Ana è poco più che adolescente, è spaventata da questa gravidanza, è piena di timori ed è lasciata da sola a vivere tutto questo, senza un futuro certo e vivendo di espedienti.
Eppure il senso di maternità esplode in ugual misura in entrambe, sebbene con manifestazioni differenti.

Il caso come motore della storia

Il caso vuole che le loro storie si intreccino più del dovuto. Il caso vuole che entrambe vivano insieme momenti sconvolgenti e dolorosi, che le trasformano e le portano a fondersi su più piani.
La maternità viene sviscerata in tutte le sue più profonde sfaccettature in maniera asciutta e precisa, evidenziandone la quotidianità.
Opinabili alcune scelte come risvolti della storia, ma è la caratteristica del regista, quella di sorprendere. E ci riesce.

L’impegno politico

Sullo sfondo c’è il passato, o meglio, la memoria di un passato che Ana nemmeno conosce, ma a cui Janis tiene tantissimo, perché sa quali sono le proprie radici e da dove viene. Un passato che deve essere tramandato e studiato. La guerra civile spagnola ha ancora effetti vividi nelle generazioni contemporanee, perché la storia di una comunità intera non può essere lasciata al caso.

Sempre impegnato come regista di drammi esistenziali con sfondo politico, Pedro Almodóvar rinnova la sua arte nel raccontare un quotidiano che ha squarci di inaspettato, come del resto è sempre la vita.

Non c’è una ricerca di una motivazione profonda di ciò che di bello o di tragico ci accade, è tutto frutto di uno spietato caso che colpisce alla cieca.
Non c’è scopo di spiegare alcunchè. C’è la voglia di raccontare una storia. Una bella e intima storia di oggi. Di ieri. E che sa anche di domani.

Madres Paralelas è nelle sale cinematografiche dal 28 ottobre 2021.

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